lunedì 17 maggio 2010




Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA

Il Coordinamento dei Comitati anti-Cartellopoli richiede il commissariamento del settore affissioni del Comune
Il Comitato: dall’Assessore Bordoni molte parole, pochi fatti
I cartelloni? Sono quasi 100mila di cui il 90% abusivi o illecitamente installati: il tetto massimo è 7mila!
Ha proprio ragione l’assessore Bordoni che nella sua intervista a Repubblica di ieri considera “campato in aria” il numero di 60mila cartelloni di cui si favoleggia. Il numero è campato in aria anche secondo noi, visto che si galoppa spediti verso i 100mila impianti. Altro che i 30mila dichiarati dal Comune…
Quando l’assessore afferma che gli impianti in questo ultimo anno non sono aumentati, fa un torto alla sua competenza, ma soprattutto tiene in scarsa considerazione la sensibilità e l’attenzione dei cittadini romani. Non si può negare l’evidenza; se davvero l’inaudita invasione di impianti deriva da ricollocamenti dovuti ai cantieri della metropolitana saremo lieti di visionare i documenti in merito. Evidentemente in città sono in costruzione almeno 15 linee di metrò in contemporanea e non ce ne siamo accorti…
Per mettersi alle spalle una situazione surreale e unica al mondo l’assessore Bordoni, invece del subdolo tentativo di etichettare politicamente la protesta -che è apolitica per eccellenza, trasversale, animata solo dal buon senso e dal rispetto verso la città di Roma e unisce i cittadini del centro con quelli della periferia- ha ora però una chance che gli è stata offerta dagli stessi cittadini. Sarebbe sufficiente, infatti, adottare la Delibera di Iniziativa Popolare frutto della sintesi di oltre 100 comitati e reduce –dopo solo una settimana- dalla raccolta delle prime mille firme sulle cinquemila necessarie in tre mesi per essere presentata in Consiglio Comunale. Nella delibera c’è tutto quello che l’assessore deve fare, a partire dall’abrogazione di ogni deroga al Codice della Strada, marcando così una netta discontinuità con la precedente amministrazione. Perché la sicurezza dei cittadini e la dignità della città non son cose da potersi svendere in cambio di 1.800 euro annui a cartellone.
L’assessore Bordoni ha infatti ragione quando addebita al passato il germe del caos attuale, ma non deve dimenticare che le deroghe introdotte nel 2004 hanno trovato humus fertile solo dal marzo 2009 con l’approvazione dell’ormai famigerata delibera 37 che ha modificato le procedure burocratiche consegnando la città nelle mani di ditte senza scrupoli e talvolta direttamente collegate alla criminalità organizzata.
Oggi la situazione è purtroppo fuori controllo. E serve a poco il progetto sperimentale di cui si è parlato riguardo a Piazzale Clodio. Lì l’amministrazione, per “riqualificare”, vuole recintare la piazza con qualcosa come 600 metri lineari di parapedonali pubblicitari, una tipologia di arredo urbano che sarebbe inaccettabile nel terzo mondo, inammissibile da utilizzare per “sostituire” gli atroci 4x3.
Oltre ad invitare i cittadini a continuare la poderosa partecipazione nella raccolta delle firme, il Coordinamento dei Comitati anti-Cartellopoli vista la gravità, la pericolosità e gli enormi rischi per l’incolumità dei cittadini e dell’ambiente urbano richiede che il settore affissioni del Comune di Roma venga commissariato quanto prima per poter procedere ad un azzeramento e ripartenza di un contesto che non ha eguali in nessuna altra città al mondo.
Roma, 14/05/2010



Evviva qualcuno finalmente reagisce!
Da questa città si vorrebbe ormai fuggire perchè oppressi ed aggrediti non tanto dal traffico di cui ci si può anche fare una ragione, ma dagli impianti pubblicitari che offendono, non danno tregua, distruggono il bene comune, sono i killer del paesaggio urbano e delle nostre menti.
Oreste Rutigliano
Consigliere Nazionale Italia Nostra

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