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mercoledì 31 agosto 2016

INACCETTABILE CHE L'ASSEMBLEA CAPITOLINA NON ABBIA VOTATO CONFERMA DEL PUBBLICO INTERESSE DEL PROGETTO DEFINITIVO DELLO STADIO DELLA ROMA A TOR DI VALLE

COMUNICATO STAMPA
31.08.2016
STADIO DELLA ROMA

ITALIA NOSTRA ROMA:
INACCETTABILE CHE L’ASSEMBLEA CAPITOLINA NON ABBIA VOTATO LA CONFERMA  DEL PUBBLICO INTERESSE DEL PROGETTO DEFINITIVO




Italia Nostra Roma, che fin dall’inizio si è dichiarata favorevole ad un nuovo stadio, poiché intende eliminare il calcio dal Foro Italico,  è stata la prima associazione a criticare duramente la scelta dell’area di Tor di Valle. Ha, inoltre, protestato per la mancanza di trasparenza su tutte le documentazioni non rese pubbliche alla città e che ancora sono ignote.
 L’Associazione ribadisce, ancora una volta a distanza di due mesi, che è dovuto il parere dell’Assemblea Capitolina di conformità all’interesse pubblico. Per esprimere tale parere secondo Italia Nostra Roma, non solo il Sindaco e la sua Giunta ma tutti i nuovi componenti della stessa Assemblea dovranno conoscere, in modo approfondito, il progetto definitivo ed, in particolare, verificare tutte le nuove criticità segnalate dagli uffici e mai esposte nelle commissioni consiliari congiunte. Bisognerà capire come siano stati risolti i problemi relativi alla messa in sicurezza del rischio idrogeologico del Fosso di Vallerano,  il superamento della bocciatura dell’Atac sul prolungamento della Metro B a Tor di Valle e la soluzione della presenza del depuratore che risulterebbe non a norma.
Italia Nostra Roma ha chiesto, da più di un mese, l’accesso agli atti di tutte le nuove documentazioni relative alle criticità, del progetto definitivo e le eventuali soluzioni proposte in quanto modificano di fatto quello preliminare.
L’Associazione ritiene inaccettabile che l’Assemblea capitolina, prima di inviare tutta la documentazione alla Regione non si sia espressa sulla pubblica utilità di un progetto di fatto ben diverso dal primo, lasciando la decisione ad una Conferenza dei Servizi regionale che non ne ha i poteri.



  

lunedì 29 agosto 2016

L'ATTUALITA' DEL PENSIERO DI ANTONIO CEDERNA A 20 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA




Vent'anni fa ci lasciava Antonio Cederna, i suoi articoli, i suoi libril e,le sue interviste che denunciavano i disastri del nostro paese sono sempre più attuali.
                                             Sondrio 27.08.1996 - Roma, 27.08.2016  

Vent’anni fa  ci ha lasciato Antonio Cederna, da sempre Presidente della Sezione di Roma di Italia Nostra. Lasciava un vuoto incolmabile non solo nella nostra associazione, ma  in tutto il nostro paese. I suoi libri, i suoi articoli e le continue denunce sui tanti rischi idrogeologici e sulle mancanze di valide leggi e finanziamenti per mettere in sicurezza il territorio prevedevano già da allora che sarebbero diventati sempre più numerosi i disastri ambientali che stanno distruggendo da anni il nostro paese. Ha sempre chiesto di non cancellare il Servizio Geologico Nazionale e di mantenerlo nella sua sede storica di Largo Santa Susanna a Roma col suo unico e straordinario patrimonio di documentazioni oggi invece smembrato.
In questi giorni di lutto, leggendo una parte di un articolo del Corriere della Sera del 25 novembre 1980, appare evidente che  quanto scrisse allora dovrebbe essere pubblicato oggi perché come in tutti i suoi scritti denuncia l’assoluta mancanza di prevenzione per impedire tanti morti e tante distruzioni dei nostri beni culturali e ambientali.
.”Succede coi terremoti quello che succede con le alluvioni, grazie al cronico rifiuto di ogni programmazione e interventi preventivi. Morte e distruzione, nella loro tremenda entità, si devono alle case costruite sui pendii friabili, alle industrie costruite nelle golene dei fiumi, agli alberghi costruiti sul tracciato di antiche valanghe, a strade costruite sopra terreni di riporto, alle bonifiche insensate di zone umide, che sono lo sfogo naturale dei corsi d'acqua, al prelievo rapinoso di materiali dai fiumi, con sconvolgimento del loro alveo, della loro portata e conseguente erosione delle coste.

“Il terremoto è dunque un aspetto di quell’autentico sisma permanente che è il saccheggio generalizzato del territorio e delle sue risorse; e l’espressione di circostanza sulla faccia dei ministri e sottosegretari che visitano le zone disastrate nasconde un’antica colpa: quella di non aver mai portato in porto i provvedimenti indispensabili a ridare un minimo di sicurezza fisica al Paese.”

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