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martedì 23 luglio 2013

Evitiamo gli incendi

Riprendiamo le fila degli incendi boschivi nel Lazio le cui frequenze percentuali sono, ovviamente allarmanti, Italia Nostra Roma fornisce dati assolutamente incontestabili provenienti da fonti certe.
 Nel 2012 a Roma sono scoppiati 180 in aree boscate, un quarto delle aree boscate della Capitale; a Frosinone 178 sempre per un quarto delle aree boscate, a Latina 175 a Viterbo 98 a Rieti 87, con un totale complessivo di 718 incendi boschivi. La maggior parte di questi 718 incendi boschivi sono di origine dolosa. Quindi il decreto "svuota carceri" toglierà le sanzioni ai pochi, pochissimi, che saranno colti in flagranza di reato e quindi questo delitto, come abbia già detto non avrà castigo. Nonostante il Corpo Forestale dello Sato, i Vigili del Fuoco e i volontari rischino la vita per domare gli incendi che sono un vero e proprio delitto ambientale, coloro i quali lo commettono avranno l'impunità. Non sono certo gli incendiari arrestati che intasano le carceri italiane. Italia Nostra Roma, quindi, si propone di intraprendere azioni, attraverso la struttura nazionale, prechè questo delitto non rimanga impunito. Una raccomandazione ai cittadini: se avvistate il famoso fil di fumo non perdete tempo fate il vostro dovere e contattate immediatamente il 1515 del Corpo Forestale dello Stato cercando di dare informazioni  il più preciso possibile sul luogo dell'avvistamento per facilitare il lavoro delle squadre antincendio. Una informazione tempestiva e ben circostanziata può evitare la diffusione dell'incendio. Grazie a tutti !!!!!!

IL COMITATO SALVIAMO VILLA ADRIANA: NO ALLA CENTRALE BIOGAS VICINO AI RESTI DI GABII

Valorizzare le tre ville di Tivoli e creare un consorzio che coinvolga tutti dai ristoratori ai commercianti agli artigiani agli agricoltori. E' questa la proposta che Urbano Barberini lancia per valorizzare l'agro romano minacciato dalla realizzazione di una centrale a biogas vicino ai resti di Gabii.
La centrale dovrebbe bruciare 50 mila tonnellate di rifiuti organici al giorno.
Sull'intera vicenda vi segnaliamo una interessante intervista che il promotore del "Comitato Villa Adriana" ha rilasciato al Corriere della Sera

martedì 16 luglio 2013

LE PREOCCUPAZIONE DEL SINDACO MARINO DOPO IL SOPRALLUOGO DAI CANTIERI DELLA METRO C A SAN GIOVANNI



ITALIA NOSTRA HA CHIESTO, CON UNA LETTERA, GIA’ DA GIOVEDI’
AL SINDACO MARINO DI VERIFICARE IL PROGETTO DELLA METRO C
CON PARTICOLARE URGENZA
PER LA TRATTA DA SAN GIOVANNI AL COLOSSEO.





ITALIA NOSTRA HA CHIESTO DI SOSPENDERE L’APERTURA DEI CANTIERI DELLA TRATTA PER DOVEROSI APPROFONDIMENTI

E’ NECESSARIA, TRA L’ALTRO UNA NUOVA V.I.A.  PERCHE’ IL TRACCIATO E’ STATO SOSTANZIALMENTE  MODIFICATO E I RISCHI PER IL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO SONO ALTISSIMI.

IL SOPRALUOGO DI IERI DEL SINDACO DI ROMA IGNAZIO MARINO HA EFFETTUATO IL 12 LUGLIO HA CONFERMATO QUANDO GIà AVEVAMO SEGNALATO CON LA NOSTRA LETTERA SUI RITARDI, SUI COSTI E SULLE CRITICITà DELLA TRATTA T3 FERMA A S.GIOVANNI.



 
Alleghiamo il testo della lettera al Sindaco di Roma Capitale l'11 luglio


Onorevole Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino,

Ben venga il Suo annuncio di voler realizzare, in futuro, il grande parco archeologico sognato dall’Archeologo e Presidente di Italia Nostra Roma per 16 anni, Antonio Cederna
Vi è, però, un convitato di pietra che in questi giorni non compare mai sui giornali e nelle dichiarazioni politiche ufficiali: il cantiere della Metro C nel tratto  San Giovanni-Colosseo.
Recentemente sono già stati posti i bandoni per aprire i cantieri di scavo a cielo aperto per la futura stazione del Colosseo e per i grandi pozzi di areazione (20 mt. di diametro) al Celio e a Via Sannio.
Ed è altrettanto recente la notizia circa la demolizione di ben 90 grandi alberature nelle zone  Colosseo, Celio e Via Sannio, aree vincolate  sia dal punto di vista archeologico che paesaggistico (Vincolo del 2001, notificato il 03 Febbraio 2002, no. Fascicolo 5446). Oggi questa demolizione è stata sospesa grazie all’immediata protesta e mobilitazione dei Cittadini e delle Associazioni. Il cantiere che ospiterebbe la logistica, dovrebbe essere collocato nei giardini vincolati di Palazzo Silvestri Rivaldi.
Italia Nostra Roma non comprende  le ragioni dell’urgenza di cantierizzazione nella tratta in questione,  quando la talpa è in ritardo nel suo arrivo a San Giovanni.
L’intera vicenda della Metro C presenta  una  serie di situazioni  poco trasparenti:
-          dalla modifica sostanziale del suo tracciato originario
-         al fatto che il nuovo progetto non sia stato sottoposto a una nuova Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
-         la mancanza della nuova  VIA riguarda proprio la tratta T3 San Giovanni-Colosseo che prevede uno spostamento del tracciato nella zona del Celio

-         lo spostamento nel Celio è dovuto all’esistenza  di edifici a rischio di crollo
-         lo spostamento, in realtà, non eliminerebbe il rischio idrogeologico in quanto, le paratie della nuova metropolitana andranno ad intercettare la falda idrica con possibili compromissioni delle Chiese di Santa Maria in Domnica (conosciuta come Chiesa della Navicella) e S. Stefano Rotondo
Italia Nostra Roma è a conoscenza che il Procuratore Regionale della Corte dei Conti si riserva di chiedere gli opportuni accertamenti straordinari a Lei Sindaco di Roma Capitale, alla Soprintendenza Archeologica di Roma, al Ministero per i Beni Culturali,  e al Presidente della G.R.L.. Basterebbe quanto richiesto dalla Corte dei Conti alle Autorità competenti, come sopra esposto, a convincerla a chiedere di sospendere l’apertura dei cantieri nella tratta T3 San Giovanni-Colosseo  per verificare, quale attuale  Amministrazione comunale, la legittimità dell’enorme aumento dei costi previsti e del contenzioso in atto tra Roma Metropolitane e il General Contractor, contenzioso che  risulterebbe essere oggetto di un lodo arbitrale che potrebbe fare aumentare ulteriormente i costi.
Per quanto riguarda la pedonalizzazione nel tratto Colosseo-Largo Corrado Ricci, Lei saprà certamente che l’esigenza di eliminare il traffico di macchine private era una prescrizione venuta dal MIBAC con nota Prot. 32084 del 18 Ottobre 2002 , prescrizione collegata all’apertura del cantiere per il restauro del Colosseo.
Con l’apertura immediata del cantiere della Metro C i pedoni, in quel tratto ,dovranno camminare per ben 7 anni , o forse più, in uno spazio limitato a mt. 2.80 tra i bandoni del cantiere. Una vera pedonalizzazione non dovrebbe prevedere l’apertura del cantiere della Metro C in quel tratto che, secondo Italia Nostra Roma, è ancora possibile sospendere.
Per illustrarLe meglio tutte le criticità che detto cantiere comporterebbe in un’area estremamente delicata, le Vice Presidenti di Italia Nostra Roma Le chiedono un cortese sollecito incontro.
In attesa di un Suo gentile riscontro, Le inviamo i migliori saluti.

I Vice Presidenti

Vanna Mannucci

Mirella Belvisi

Alcune considerazioni:
è inutile, dannoso e precipitoso il taglio delle alberate, alcune già demolite in via Sannio, è ormai certo che "la talpa" non si muoverà da Via Lodi prima di un anno. A maggior ragione l'assessore all'ambiente Estella Marino deve sospendere l'abbattimento delle alberate ai Fori Imperiali.
Italia Nostra è in attesa che il Sindaco di Roma Ignazio Marino riceva una delegazione dell'Associazione in Campidoglio.


INCENDI BOSCHIVI - DELITTO SENZA CASTIGO


Il decreto svuota carceri fa un regalo immenso per i crimini ambientali, i crimini responsabili della devastazione del territorio.
Niente più carcere per chi incendia anche dolosamente il patrimonio boschivo.
Un delitto "cardine" nel diritto ambientale che non può certo essere inquadrato nella categoria dei "reati minori".
Ettari di territorio italiano vengano bruciati durante l'estate dagli incendi di natura essenzialmente dolosa e gli incendi da trascuratezza (sigaretta o fuoco da bivacco spenti male, la pratica in uso dai contadini di bruciare le stoppie sono percentuali marginali).
Corpo Forestale dell Stato, Vigili del Fuoco e Volontari, che combattono a rischio della vita per contrastare gli incendi boschivi, combatteranno contro i fantasmi.



Nessuno pagherà per il delitto consumato.
Questa demolizione radicale di ogni deterrente e repressione del reato di incendio boschivo deve essere contrastata.
Il delitto di incendio boschivo è un delitto ambientale vero e grave, il decreto legge "svuota" carceri (d.l. 1 luglio 2013 n.78) variato nel periodo estivo quando i livelli di percezione sono tradizionalmente attenuati dal clima balneare del "governo".



martedì 9 luglio 2013

PEDONALIZZAZIONE FORI IMPERIALI E METRO C

Cari lettori nelle ultime settimane fiumi di inchiostro sono stati utilizzati sulla questione della pedonalizzazione di Fori Imperiali. In molti hanno accostato, dicendo il falso, il nome di Antonio Cederna alla parola pedonalizzazione dei Fori (MAI E POI MAI ANTONIO CEDERNA HA PARLATO DI PEDONALIZZAZIONE DEI FORI). 
Nessuno, fino ad oggi, ha detto chiaramente che la pedonalizzazione  e la cantierizzazione della Metro C sono tra loro strettamente collegate.Chiariamo, una volta per tutte, il concetto di pedonalizzazione. Pedonalizzare significa rendere a disposizione esclusiva dei pedoni un'area urbana. Nel tratto da Largo dei Ricci a Piazza del Colosseo passeranno autobus, taxi, mezzi di soccorso, macchine a noleggio con conducente, auto blu, corpo diplomatico e affini, mezzi di soccorso. In realtà l'eliminazione del traffico privato dai fori Imperiali era stato chiesto prima ancora di associazioni ambientaliste "che fanno coretto" dal MIBAC, nello specifico Soprintendenza Beni Archeologici, per limitare gli scuotimenti dell'area in vista del restauro del Colosseo offerto da Tod's. Poi, ci sarà, non si sa quando, l'apertura del cantiere della metropolitana. Stiamo con i piedi per terra questa è la realtà.
Sulla l'intera vicenda vi segnaliamo una interessantissima intervista rilasciata al Corriere della Sera in edicola oggi, a firma di Lilli Garrone, al nostro Vice Presidente Vanna Mannucci.

mercoledì 3 luglio 2013

UN CONSIGLIO AL MINISTRO BRAY

Caro Ministro Bray,
invece di valutare il progetto di "pedonalizzazione" dei Fori Imperiali dovrebbe fare una profonda valutazione sullo sventramento dei Fori Imperiali e delle sue pertinenze per il  cantiere della Metro C.


Nel 2001 il Sovraintendente Regionale, architetto Ruggero Martines, appose vincoli sugli assi viari monumentali, monumenti inclusi, le aree e le sistemazioni ad esse pertinenti poichè dichiarati di interesse particolarmente importante. Il vincolo è stato notificato il 3 febbraio 2002 e il numero del fascicolo è il 5446.
Tecnicamente se il vincolo fosse rispettato ai Fori Imperiali non si potrebbero aprire i cantieri della Metro C come previsto.
Come è possibile conciliare il vincolo, ad oggi cogente, con i cantieri della tratta T 3 della Metropolitana nell'area archeologica più preziosa di Roma e forse del Mondo. Questa la grande riflessione che Italia Nostra Roma Le chiede, caro Ministro, di fare.

ALBERI METRO C: ANCHE ITALIA NOSTRA ROMA AL SIT-IN

Si è svolto l'altro ieri un sit in in difesa di circa 90 alberi che dovrebbero essere tagliati per permettere i lavori della metro C. Italia Nostra Roma era presente. Queste piante, di cui molte storiche, sono  in parte nel giardino cinquecentesco di Palazzo Rivaldi; altri magnifici pini su via dei Fori Imperiali, poi ancora al Celio e a via Sannio. L’Assessorato all’Ambiente ha dichiarato che per ogni pianta abbattuta ne sono già state piantumate quattro. Scompariranno le meravigliose chiome che caratterizzano i giardini della nostra città.
Si dimentica che l’allora Direttore Regionale Ruggero Martinez nel 2001, pose un vincolo (notificato nel 2002) su tutta la zona da piazza Venezia alle mura Aureliane, comprese tutte le pertinenze.  Niente si può toccare.

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