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martedì 29 settembre 2015

PARCO DELL'APPIA ANTICA: GLI APPUNTAMENTI DI OTTOBRE CON ITALIA NOSTRA ROMA

Si intensificano le visite sul parco dell’Appia Antica curate da Italia Nostra. Numerosi sono gli appuntamenti previsti per il mese di ottobre 


Tombe Latine
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Sabato 3 ottobre ore 10.30 e Domenica 4 ottobre ore 11.30

Alla scoperta delle meraviglie del repertorio decorativo in affresco e stucco nei sepolcri dei Valeri e dei Pancrazi. Due appuntamenti speciali al mese curati da Italia Nostra Roma in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma, e il Parco Regionale dell’Appia Antica.
Appuntamento in via dell’Arco di travertino 151.
Prenotazione obbligatoria su: puntoappia@parcoappiaantica.it tel. 06 5135316





Sepolcro degli Scipioni
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Domenica 4 ottobre ore 9.30 e Domenica 18 ottobre ore 12.30

Visita alla tomba gentilizia della più importante famiglia della Roma repubblicana. Due nuovi appuntamenti curati da Italia Nostra in occasione della stagione autunnale 2015.
Appuntamento in via di Porta San Sebastiano 9.
Prenotazione obbligatoria su: puntoappia@parcoappiaantica.it tel. 06 5135316





Colombario di Pomponio Hylas
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Domenica 11 ottobre ore 10 e Domenica 25 ottobre ore 10

Visita allo splendido colombario ipogeo scoperto nel 1831 da Pietro Campana, ottimamente conservato, caratterizzato da stucchi e affreschi del I sec. d.C. Due nuovi appuntamenti curati da Italia Nostra in occasione della stagione autunnale 2015.
Appuntamento in via di Porta Latina 14.
Prenotazione obbligatoria su: puntoappia@parcoappiaantica.it tel. 06 5135316





Villa dei Quintili e Casale di S. Maria Nova
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Domenica 4 ottobre ore 11

Visita alla villa dei Quintili e al Casale di S. Maria Nova, per ammirare, nella cornice dei Colli Albani, restauri e acquisizioni che hanno arricchito il patrimonio archeologico di Roma.
Appuntamento in via Appia Nuova 1092
Nessun limite di prenotazione




Le Terme e il Casale di Capo di Bove
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Domenica 18 ottobre ore 10

Visita guidata all’oasi verde di Capo di Bove, ai resti delle sue antiche Terme, al casale restaurato sede dell’Archivio Cederna e alla Mostra permanente sulla via Appia, tra storia passata e cronaca dei nostri giorni.
Appuntamento davanti  l’Appia antica Caffè, via Cecilia Metella angolo via Appia antica
Nessun limite di prenotazione




Il complesso imperiale di Massenzio
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Domenica 25 ottobre ore 10

Visita speciale al complesso imperiale di Massenzio. Dal mausoleo dedicato a Romolo alle pendici del Palazzo, negli spazi suggestivi del Circo.
Appuntamento in via Appia Antica 153
Nessun limite di prenotazione



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giovedì 24 settembre 2015

LARGO ARGENTINA: E’ ORA DI COMINCIARE

COMUNICATO STAMPA
23.09.2015
LARGO ARGENTINA: E’ ORA DI COMINCIARE




Italia Nostra Roma si è offerta, già nel 2014, di restaurare l’Area Sacra di Torre Argentina, attraverso installazione di pubblicità sulla recinzione di cantiere.

Sia il progetto di restauro, già predisposto, che la direzione lavori saranno di competenza della Sovrintendenza Capitolina.

La leggibilità del sito è molto complessa e, quindi, il godimento pubblico potrà avvenire solo con un restauro totale dell’area archeologica che  non può essere un “negativo” incomprensibile e ostile.
Italia Nostra Roma, ancora una volta, offre alla Sovrintendenza Capitolina la propria disponibilità a collaborare per restituire a romani e turisti l’area Sacra di Torre Argentina completamente restaurata anche sulle sue aree verdi.

Italia Nostra Roma sollecita, quindi, una risposta concreta da parte del Sovrintendente, Claudio Parisi Presicce, nello spirito della massima collaborazione.

Italia Nostra Roma ricorda che nel proprio “Manifesto per il Centro storico di Roma”, al punto 2, chiede un piano unitario e coerente per l’area archeologica in modo da non creare né cesure né vuoti all’interno delle mura Aureliane.

L’Area Sacra di Torre Argentina è troppo preziosa e qualsiasi sforzo deve essere compiuto per la sua riqualificazione.


ITALIA NOSTRA ROMA E’ PRONTA!!!

martedì 22 settembre 2015

IL GIGANTE CON I PIEDI NELL’ACQUA FINALMENTE E’ CHIARO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO DI TOR DI VALLE L’OPERAZIONE VA ANNULLATA

COMUNICATO STAMPA
22 SETTEMBRE 2015

IL GIGANTE CON I PIEDI NELL’ACQUA
FINALMENTE E’ CHIARO  IL RISCHIO IDROGEOLOGICO DI TOR DI VALLE
L’OPERAZIONE VA ANNULLATA


Lo stadio a Tor di Valle è sempre stato a rischio. L’Associazione Italia Nostra Roma, nel documento presentato il 2 ottobre 2014 alle Commissioni riunite del Comune di Roma, aveva per prima denunciato l’estrema criticità idrogeologica dell’area. Il documento del 2 ottobre, che riportava la risposta del Ministero dell’Ambiente ai dubbi sollevati da Italia Nostra Roma, evidenziava già le enormi criticità dell’area e le onerosissime opere di mitigazione propedeutiche al nulla-osta.

Demenziale, quindi, proporre un gigantesco complesso urbanistico in quell’area con così gravi handicap idrogeologici!

La Guardia di Finanza sta, ora,  indagando a tutto campo sulla correttezza delle procedure e sulla legittimità delle stesse.

Italia Nostra Roma pose forti dubbi sulla votazione favorevole alla “pubblica utilità” quando non erano stati resi noti, neanche ai consiglieri comunali che dovevano votarla, i punti critici dell’opera. Prima e durante il dibattito in aula è stata forzata la mano minimizzando le criticità e denigrando le corrette e documentate obiezioni sollevate da Italia Nostra Roma.

Ridicolo, quindi,  battere la grancassa, oggi, sul “parco fluviale” del Tevere Sud. Una foglia di fico su un progetto insensato, forzato e estremamente critico.

Poiché, però, il Complesso Monumentale del Foro Italico, vista la candidatura ufficiale di Roma alle Olimpiadi di Roma 2024, deve essere liberato dalla funzione impropria delle partite di calcio che devastano l’area vincolata, lo stadio deve essere realizzato. Ma non a Tor di Valle.
Un’operazione nata male che deve essere azzerata per trovare una soluzione alternativa, compatibile con la costruzione del nuovo stadio della Roma.


venerdì 11 settembre 2015

MUSEO GEOLOGICO NAZIONALE: APPELLO AL MINISTRO FRANCESCHINI PERCHE' ESERCITI IL DIRITTO DI PRELAZIONE

ITALIA NOSTRA
COMUNICATO  STAMPA
 
APPELLO URGENTE AL MINISTRO DEL MIBACT
ON. DARIO FRANCESCHINI
PERCHE’ ESERCITI LA PRELAZIONE SUL PALAZZO CANEVARI
PROPRIETA’ OGGI DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI
IL MUSEO GEOLOGICO NAZIONALE
DEVE TORNARE NELLO STORICO PALAZZO VOLUTO DA
QUINTINO SELLA
 
Il 15 settembre prossimo scade il diritto di prelazione da parte del Ministero dei Beni Culturali per il palazzo vincolato dell’ing. Canevari a Largo di S.Susanna.
L’edificio fu voluto alla fine dell’800, da Quintino Sella per il Regio Ufficio Geologico e  principalmente per ospitare i Musei di Scienze della Terra dell’Italia Unita e la continua elaborazione della Carta Geologica dello Stato. E’ vincolato come uno dei primi esempi di “stile liberty” nell’edilizia pubblica.
Nel 2003 il palazzo fu cartolarizzato dall’allora Governo per fare cassa e purtroppo il Comune non si oppose. Oggi dopo vari passaggi di proprietà (pubblica/privata) è tornato di proprietà dello Stato tramite la Cassa Depositi e Prestiti – CDP Immobiliare che lo vuole utilizzare per gli uffici  dei suoi dipendenti.
Italia Nostra Roma è venuta a conoscenza della scadenza del diritto di prelazione da parte del MIBACT solo ieri ed ha inviato subito un appello sia al Ministro Franceschini perché lo eserciti sul palazzo Canevari, sia al Ministro dell’Ambiente Galletti competente per tutte le importanti documentazioni del Museo Geologico (collezioni geologiche e storiche, alcune uniche al mondo come quella dei “Tipi fossili”, la biblioteca con tutte le cartografie ecc.). Questi materiali preziosi per conoscere il nostro territorio sono sottratti da anni allo studio della comunità scientifica.
Infatti da anni tutte le raccolte sono imballate e, dopo vari depositi, sono nascoste nei magazzini dell’ISPRA.
 
Se i due Ministri daranno una risposta positiva si ricostituirebbe finalmente quel Museo Geologico Nazionale  per il quale la comunità geologica insieme a autorevoli istituzioni scientifiche (UNESCO, Accademia dei Lincei, Società Geologica Italiana, FIST) hanno chiesto da tempo di ripristinare nel suo “contenitore” originario.
Il Palazzo Canevari non dovrà essere un luogo di sola esposizione museale, ma un polo ambientale e un presidio per l’educazione alla tutela del territorio partendo dalla conoscenza delle sue straordinarie bellezze e delle sue più gravi criticità.
Un Museo di Geologia “Nazionale” è presente in tutte le altre principali capitali europee (Berlino,Londra,Parigi, Pietroburgo). Perché continuare a privare Roma del luogo simbolo della geologia italiana e che potrebbe diventare un centro scientifico e culturale non solo per gli esperti, ma aperto specialmente all’informazione e al coinvolgimento dei cittadini e delle scuole?
 
DI SEGUITO TESTO DELL' APPELLO INVIATO AL MINISTRO
                                          AL MINISTRO DEL MIBACT
                                                On Dario Franceschini

                                              APPELLO URGENTE                                                              PERCHE’
VENGA ESERCITATO  IL  DIRITTO DI PRELAZIONE
PER IL PALAZZO CANEVARI, SEDE STORICA DEL MUSEO GEOLOGICO


    Italia Nostra Roma  ha appreso in questi giorni che il 15 settembre dovrebbe scadere il diritto di esercitare la prelazione sul Palazzo dell’Ing. Canevari, a Largo S. Susanna a Roma, edificio voluto alla fine dell’800, da Quintino Sella per il Regio Ufficio Geologico e per essere sede dello straordinario Museo Geologico Nazionale.

    L’appello che Italia Nostra Roma,  Le invia oggi è rivolto a raggiungere l’obiettivo di recuperare alle funzioni originarie il prestigioso edificio riportando al suo interno le Collezioni geologiche e storiche, da anni imballate e trasferite (più volte) in magazzini. Alcune di esse sono uniche al mondo come ad esempio quella dei “Tipi fossili” esemplari unici di riferimento internazionale.

    Si ricostituirebbe finalmente quel Museo Geologico Nazionale sottratto per tanti anni alla fruizione della comunità scientifica e ai cittadini, e per il quale la comunità geologica insieme a autorevoli istituzioni scientifiche (UNESCO, Accademia dei Lincei, Società Geologica Italiana, FIST) hanno chiesto da tempo di riportare nel suo “contenitore” originario.

    Oggi questo è possibile in quanto, dopo la mai tanto contestata cartolarizzazione del 2003 voluta dal Ministro Tremonti, il Palazzo Canevari, dopo vari passaggi di proprietà (pubblica/privata), è tornato di proprietà dello Stato tramite la Cassa Depositi e Prestiti – CDP Immobiliare che lo vuole utilizzare per gli uffici  dei suoi dipendenti.
    La destinazione d’uso ad uffici del Palazzo  -  che era stato voluto da Quintino Sella per ospitare, principalmente, i Musei di Scienze della Terra dell’Italia Unita e l’elaborazione della Carta Geologica dello Stato -  costituisce la rinuncia a volere, finalmente,  far fruire  le raccolte scientifiche, ad esso destinate, e oggi colpevolmente nascoste in magazzini.

    Continuerebbe a prodursi l’insanabile perdita di memoria nella conoscenza del territorio che investirà anche le generazioni future, in quanto la storia e la cultura del suolo sono indispensabili non solo per l’identità storica, ma anche per una efficace pianificazione territoriale, per la salvaguardia dell’ambiente e per la prevenzione dei rischi idrogeologici sempre più in aumento nel nostro paese.

    Infatti il Palazzo Canevari, nel futuro,  non dovrà essere un luogo di sola esposizione museale, ma un polo ambientale nazionale e un presidio per l’educazione alla tutela del territorio partendo dalla conoscenza delle sue straordinarie bellezze e delle sue più gravi criticità.



     Le facciamo presente che un Museo di Geologia “Nazionale” è presente in tutte le altre principali capitali europee  (Berlino,Londra,Parigi, Pietroburgo). Perché continuare a privare Roma del luogo simbolo della geologia italiana e che potrebbe diventare un centro scientifico e culturale non solo per gli esperti, ma aperto specialmente all’informazione e al coinvolgimento dei cittadini e delle scuole.
   
    Infine, nel rimandare  a più ampie e documentate informazioni sul  valore e la vicenda dell’edificio a quanto descritto nell’allegato a questo appello, Le ricordiamo i vincoli che interessano il Palazzo Canevari :

- nel 1991 è stato emesso il vincolo architettonico come uno dei primi esempi di “stile liberty” nell’edilizia pubblica e per le particolari caratteristiche degli spazi interni e degli arredi dedicati ad accogliere le Collezioni geologiche e storiche del territorio (non solo di quello italiano) di grande valore scientifico. Le collezioni   costituivano con la biblioteca un unicum culturale con il palazzo;

- vi è un vincolo sugli arredi storici ed infatti quelli della biblioteca sono ancora in sito ed è tutelato ope legis il patrimonio geologico e storico delle collezioni, oggi conservato all’ISPRA, purtroppo stivato in magazzini per mancanza di spazi dove collocarlo;

- nel 2004 è stato apposto un vincolo archeologico in quanto le campagne di scavo, alla base dell’edificio, hanno portato alla luce un tratto delle mura “serviane”-


      Con la viva speranza che Ella accolga il nostro appello ponendo fine a una vicenda che non fa onore al nostro paese, decisa senza alcun riguardo della storia, della cultura e della scienza,
Le inviamo i nostri migliori saluti

 

lunedì 7 settembre 2015

NASCE LA COLLABORAZIONE TRA ITALIA NOSTRA ROMA E ISTITUTO REGIONALE VILLE TUSCOLANE


Cari lettori, eccoci di nuovo qui per affrontare, insieme, un nuovo anno di battaglie per salvaguardare la nostra città. Un anno ricco di sfide dal Giubileo alla probabile candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, dalla difesa, ad ogni costo del centro storico fino ad arrivare la Nuovo Stadio della Roma a Tor di Valle senza tralasciare quanto sta accadendo al Museo Geologico Nazionale, che sarà trasformato in uffici per Cassa Depositi e Prestiti, e allo stato di degrado del patrimonio del verde storico.
Per quanto riguarda il centro ed il verde storico, oramai abbandonati al loro tristissimo destino, tra i 10 punti irrinunciabili del "MANIFESTO DI ITALIA NOSTRA PER IL CENTRO STORICO" c'era il progetto di riproporre dei corsi di formazione per i giardinieri che debbono operare nei parchi e nelle ville.
Per questo Italia Nostra Roma ha firmato una convenzione con l'Istituto Regionale Ville Tuscolane che ha costituito insieme all'Università "Roma 2", presso Villa Mondragone, l'Accademia per il Restauro dei Paesaggi e Giardini Storici. 

I primi due corsi, che troverete di seguito riportati,  si terranno entro il 2015. 
Per la partecipazione a questi , e a tutti gli altri corsi dell'Accademia, è previsto uno sconto per i soci della nostra Associazione. Vi ricordiamo che l'Istituto Regionale Ville Tuscolane ha previsto che gli utili ricavati dall'attività di formazione saranno utilizzati per il restauro delle Ville storiche.Un'occasione in più per iscriversi quindi.
Vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi e su come iscriversi.





Ente: IRViT-ARPEG Regione Lazio
Presentazione dei  Corsi e apertura delle iscrizioni: Settembre 2015                                                                                                                                                                              
Sede: Università di Roma 2 “Torvergata” Villa Mondragone
  Via Frascati, 51, 00040 Monte Porzio Catone (RM)
Contatti per informazioni e preiscrizioni: IRViT (Istituto Regionale per le Ville Tuscolane)
                                                                                Via Marcantonio Colonna 54, 00192 Roma
                                                                                Tel 06 32650122, Fax 06 32501225
                                                                                e-mail  segreteria@irvit.it
Sito IRViT: www.irvit.it
Sito ARPEG: www.arpeg.it


Corso G1: PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DI RESTAURO E MANUTENZIONE DEL GIARDINO STORICO
Destinatari: Professionisti, progettisti  
Giornate di corso:  13
Ore di lezione e esercitazione: 104
Costo previsto: da definire
Periodo: Ottobre-Dicembre 2015

Argomenti:                       
Introduzione al corso  (ore 2)
Concetto di giardino storico (ore 2)
Storia dei Giardini          
Giardini ornamentali (ore 8)
Giardini utilitaristici (ore 8)
Sistemi di tutela              
Convenzioni internazionali e normative nazionali (ore 6)
Normative urbanistiche e vincoli, procedure autorizzative (ore 2)
Analisi delle componenti materiali         
Raccolta fonti documentarie e iconografiche (ore )2
                Tecniche di rilievo e rappresentazione (ore  4)
                Schedatura degli elementi architettonici e decorativi (ore 2)
                Rilievo e schedatura degli impianti tecnologici (ore 4)
                Studio delle criticità e delle forme di degrado (ore 4)
Analisi delle componenti vegetali           
Cenni di botanica (ore 4)
                Raccolta fonti documentarie e iconografiche (ore 2)
                Analisi delle condizioni ambientali (ore 4)
                Rilievo e schedatura delle piante esistenti (ore 2)
                Indagine sulle preesistenze e sulle specie vegetali compatibili (ore4
                Studio delle criticità e delle patologie (ore 4)
                Cenni di archeologia botanica (ore 2)
Criteri e metodi per il restauro del giardino
                Teoria e storia del restauro del giardino  (ore 2)
                Analisi del progetto originario e studio delle trasformazioni avvenute (ore 2)
                Redazione carte tematiche (ore 2)
                Analisi del contesto paesaggistico e urbanistico               (ore 2)
Definizione degli usi compatibili (ore 2)
Organizzazione dell'intervento
Allestimento e compatibilità del cantiere e continuità di fruizione del giardino (ore 2)
                Sistemi di restauro o ricostruzione delle parti materiali mancanti o alterate (ore 4)
                Sistemi di trattamento o sostituzione delle piante mancanti o malate (ore 4)
                Sistemi di ripristino, sostituzione o nuova dotazione degli impianti tecnologici  (ore 4)
                Eliminazione delle barriere architettoniche e delle situazioni di pericolo              (ore 2)
Programmi di manutenzione e gestione              (ore 4)
Esempi di progetti, esperienze e casi studio (ore 16)


Corso G3.3: MANUTENZIONE E RIPRISTINO DEGLI ELEMENTI VEGETALI
Destinatari: Giardinieri, diplomati degli Istituti tecnico agrari     
Giornate di corso:  4
Ore di lezione e esercitazione: 32
Costo previsto: da definire
Periodo: Ottobre-Dicembre 2015

Argomenti:                       
Introduzione al corso (ore 1)
Concetto di giardino storico (ore 2)
Analisi delle componenti vegetali
                Rilievo e schedatura delle piante esistenti (ore 1)
                Studio delle criticità e delle patologie (ore 4)
Criteri e metodi per il restauro del verde
Studio delle criticità e delle patologie (ore 1)
Cenni di botanica (ore 1)
Condizioni ambientali : acidità del terreno, morfologia, drenaggio, umidità, insolazione, temperatura, ecc. (ore 1)
Indagini sulle preesistenze e sulle specie compatibili (ore 1)
Presenza e controllo delle piante aliene (ore 1)
Cenni di archeologia botanica (ore 1)
Norme tecniche (ore 1)
Tipologia di piante (ore 2)
Alberi
Arbusti
Piante erbacee e da fiore
Prati
Trattamento o sostituzione delle piante mancanti o malate (ore 2)
Uso e manutenzione delle serre (ore 1)
Coltivazioni in vivaio e trapianti (ore 2)
Sistemi di semina, irrigazione e concimazione (ore 2)
Sistemi di potatura e falciatura (ore 2)
Sistemi di raccolta, compostaggio e riciclaggio dei rifiuti vegetali  (ore 1)
Programmazione degli interventi di manutenzione (ore 2)
Esempi di buone pratiche (ore 4)

                

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