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mercoledì 29 ottobre 2014

L'APPIA DI ANTONIO CEDERNA NON PUO' PIU' ATTENDERE

Domani appuntamento da non perdere per tutti gli amanti dell' Parco dell'Appia antica. Dalle 15.00 alle 20.00, nella sala conferenze dell'ex Cartiera Latina, amministratori regionali, comunali e territoriali si confronteranno sul futuro del Parco.
Un parco, che come tutti sanno, conquistato nel nome di Antonio Cederna e voluto da un largo movimento di opinione pubblica fin dagli anni 50, che attende di essere compiutamente realizzato, con strumenti legislativi e amministrativi adeguati alla gestione unitaria di un patrimonio storico-paesaggistico complesso, che richiede comunità d'intenti con le Soprintendenze preposte alla ttutela dei Beni archeologici che caratterizzano il parco, ma non ne comprendono, nè esauriscono le molteplici vocazioni e funzioni del suo territorio.

martedì 28 ottobre 2014

VILLA BORGHESE: L’ISOLA PEDONALE CHE NON C’E'



Villa Borghese è “isola pedonale” istituita con legge regionale. Ma, risciò, monopattini a motore, macchinette elettriche, biciclette elettriche e a pedali scorazzano liberi per la villa.
Tutti questi elementi di trasporto per i cittadini non possono girare per in Villa Borghese proprio perché isola pedonale.
L’incidente del risciò di sabato scorso è già stato rilevato dalla stampa nonchè la pericolosità dimostrata dalle condizioni di salute del cittadino investito dal mezzo fuori controllo. Ci penserà la magistratura.
La presenza di questi elementi di trasporto, comunque, sono contro le leggi di tutela delle ville storiche, quindi, tutti i soggetti deputati alla salvaguardia del bene sono inadempienti a pari merito. Le Soprintendenze di Stato e la Sovraintendenza al Comune di Roma, l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio e del Comune di Roma e l’Assessorato alla Mobilità del Comune di Roma che, per aggravare lo stato già precario della Villa Storica, consente la fermata dei pullman turistici a Viale George Washington. Riscaldamenti accesi dagli autisti in sosta durante l’inverno e aria condizionata durante l’estate, agenti inquinanti emessi per ore che sono una vera “boccata di salute” per le alberate storiche di Villa Borghese.

In una recente dichiarazione alla stampa, l’Assessore Improta afferma che la futuribile Metro C che arriverà ad Ottaviano, tra 20 anni forse, permetterà di allontanare i bus turistici dal Centro storico. Non è possibile aspettare tanto. Per il Giubileo del 2000 l’allora sindaco Rutelli non permise l’accesso ai bus turistici dal centro storico di Roma, quello che  stato possibile allora deve essere possibile anche oggi.

Villa Borghese è completamente senza tutela. Italia Nostra Roma chiede che sia redatto subito  un nuovo piano organico di assetto e di utilizzo della villa storica, piano  che deve essere prioritario nell’agenda politica dell’Amministrazione Capitolina.

venerdì 17 ottobre 2014

CASSANDRA AVEVA SEMPRE RAGIONE MA NESSUNO LA ASCOLTAVA

Per quanto odioso sia dire "Ve l'avevamo detto" Italia Nostra Roma, unica e sola, glielo aveva detto.
Nessuno nè sui giornali nè nelle Commissioni Riunite del 2 ottobre scorso, aveva sollevato la questione oscura della proprietà dell'area di Tor di Valle.
Italia Nostra Roma ha depositato, in quell'occasione, un documento nel quale si evidenzia quello che nessuno aveva rilevato: 
"-          Proprietà dell’area
1)      Nel testo di proposta si considerano i 547,015 mq (50,4% del totale) come di proprietà già nella disponibilità dell’Euronova. Di fatto, oggi, questo diritto non esiste in quanto sono aperte due indagini sulla vendita del terreno all’Euronova, sia dalla Procura di Roma che da parte del Curatore fallimentare. Quest’ultima vedrà il risultato il prossimo mese di dicembre.
      Perché, allora, tanta fretta? Il Comune ha il dovere di decidere solo dopo la chiusura delle       due indagini, penale e civile, nonostante l’Euronova stia rassicurando il Comune di ottemperare al versamento delle rate che dovrebbe portare a non avere una revocatoria della vendita. Ad oggi questo rischio esiste!"

La notizia che oggi campeggia su tutti i giornali e su tutti i siti web è che la Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta per bancarotta fraudolenta che vede al centro delle indagini proprio la compravendita dell'area. In sostanza il PM Mario Dovinola deve accertare che l'operazione di cessione sia legittima in tutti i suoi aspetti. Ma questa non è l'unica indagine sulla proprietà del 50,4% dell'area di Tor di Valle. Infatti, anche il curatore fallimentare sta verificando tutti gli atti. Ne consegue la possibilità che sia penalmente che civilmente atto di compravendita venga considerato illegittimo e quindi revocato.
Come mai quello che preoccupava un'associazione di volontari non ha preoccupato il Sindaco e la Giunta Comunale e i Municipi interessati ai lavori? Tant'è vero che, sempre da fonti giornalistiche, si apprende che entro la fine di ottobre il Consiglio Comunale dovrebbe essere chiamato a decidere sulla pubblica utilità dello studio di fattibilità presentato da Euronova.
L'utilità c'è sicuramente ma non è detto che sia per i cittadini romani.
Non apprezziamo le dichiarazioni del Sindaco Marino che non si è preoccupato di far verificare, a monte, di chi fosse la reale proprietà dell'area e che forzi la mano caparbiamente per non dover dire    "ci hanno buggerato"
L'abbiamo già detto e lo ripetiamo: gli stadi vanno costruiti per liberare il complesso monumentale del Foro Italico 
dall'uso improprio domenicale e non solo
 ma è obbligo, dovere e responsabilità totale del Sindaco non di riflettere, questa volta, ma di fermarsi e cambiare strada. La strada deve essere chiara, legale e non infarcita di ambiguità, opacità e omissioni. 
Ieri ti abbiamo detto rifletti, 
oggi ti diciamo fermati.

mercoledì 15 ottobre 2014

STADIO DELLA ROMA: SINDACO MARINO, ITALIA NOSTRA ROMA, ANCORA UNA VOLTA, TI SOLLECITA A RIFLETTERE!!!!

Il Sindaco, Ignazio Marino, sa che l'area dove dovrebbe sorgere lo Stadio della Roma è al terzo livello del Rischio Idraulico? E che la zona adiacente aldilà della Via Ostiense è a rischio idraulico 4 (livello massimo di rischio)? Il che significa che se non si provvede a metterla in sicurezza prima di costruire lo stadio, vanno tutti sott'acqua! Il disastro della "sua" Genova, di Parma, del grossetano, di Trieste e del nord del Lazio (e speriamo sia finita) dovrebbe imporre al Sindaco di Roma prudenza nelle dichiarazioni pubbliche. Vogliamo fare gli stadi? Benissimo!! Si facciano pure ma non in aree che dovrebbero essere escluse a priori per gli alti rischi che comportano per chi ci vive. Sul sito dell'Autorità di Bacino (http://www.abtevere.it/node/1079-tavola 107 mappa pericolosità e http://www.abtevere.it/node/1082 sempre tavola 107 mappa del rischio) troverai tutto quanto serve per una attenta riflessione in modo che, tu Sindaco, non ti ritrovi a spalare fango come stanno facendo i fantastici volontari nelle zone alluvionate.

RIFLETTI....... IGNAZIO.........RIFLETTI

Di seguito: dichiarazione di MARINO del 10 ottobre quando Genova era già sott'acqua 

Marino, stadio Roma nei tempi previsti

Sindaco a La7, 'lo faremo dove abbiamo stabilito, e in 2 anni'

Marino, stadio Roma nei tempi previstiROMA, 10 OTT - "Dò una buona notizia: faremo il nuovo stadio della Roma e lo faremo nei tempi previsti. Lo facciamo dove abbiamo stabilito". Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino a Otto e Mezzo su La 7. Interpellato sui tempi di realizzazione dell'impianto a Tor di Valle, il sindaco ha risposto: "Da quando inizieremo lo scavo, penso nella primavera del 2015, in due anni lo faremo davvero".
- See more at: http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/Articoli/Marino-stadio-Roma-nei-tempi-previsti-163a66c8-fc8a-455a-948e-fc884fe7591a.html#sthash.a9Q1vlbz.dpuf

lunedì 13 ottobre 2014

UN INTERESSANTE APPUNTAMENTO GIOVEDI 16 OTTOBRE PER DISCUTERE DEL RESTAURO URBANISTICO DI VIA GIULIA

Cari lettori, come ben sapete da anni Italia Nostra Roma si occupa e preoccupa delle sorti di Via Giulia alla luce anche del progetto per la realizzazioni di un parcheggio interrato nell'area di Via Giulia. Parcheggio che il Comune intende approvare nonostante i ritrovamenti archeologici delle scuderie Augustee. L'incontro di seguito riportato, all'Accademia di San Luca ci sembra particolarmente interessante perchè affronta proprio il restauro urbanistico dell'area. Invitiamo gli amici e i lettori a partecipare per approfondire la questione, ancora aperta, e mai affrontata concretamente dalle autorità passate e presenti.



BRAMANTE E VIA GIULIA
UN PROBLEMA DI RESTAURO URBANISTICO
Intervengono
ACHILLE BONITO OLIVA, GIOVANNI CARBONARA, FRANCESCO PAOLO FIORE,
CHRISTOPH L. FROMMEL, GIANLUIGI MAFFEI, FRANCESCO MOSCHINI, PAOLO PORTOGHESI, FRANCO PURINI, MARCO RAVAGLIOLI, PIETRO SAMPERI, CLAUDIO STRINATI, CHRISTOF THOENES

giovedì 16 ottobre 2014|ore 17.00
L’Accademia Nazionale di San Luca organizza giovedì 16 ottobre 2014, a partire dalle ore 17.00, una giornata di studi sul tema “Bramante e via Giulia. Un problema di restauro urbanistico” per riflettere, con studiosi, storici, urbanisti, architetti, e con le Autorità cittadine e nazionali invitate a partecipare, sulle questioni ancora aperte che riguardano il progetto di uno dei nodi urbani più importanti di Roma che, subita la grande furia devastatrice dei piani mussoliniani, è rimasto ancora irrisolto.
La storia più recente di via Giulia è disseminata di progetti, di incarichi e di qualche occasione perduta. Nel 1981Carlo Aymonino, assessore al Centro Storico, affidò a Maurizio Sacripanti il compito di progettare in loco il Museo della Scienza. Il progetto, di grande spessore culturale, alimentò una grande discussione ma rimase sulla carta. Più di venti anni dopo nacque l’idea di un parcheggio che venne appaltato senza nulla decidere su come rimediare alla ferita di via Giulia. Uno “pseudo concorso” fu poi bandito per affrontare il problema, senza però chiarire le intenzioni dell’amministrazione e senza aver effettuato le necessarie indagini archeologiche. Anche in questo caso non si tenne conto del progetto vincitore, lasciando all’impresa appaltatrice la possibilità di presentare un altro progetto rispondente più ai criteri della speculazione edilizia che ai dettami di un vero e proprio piano urbano, quale è quello che deve profilarsi nel caso di via Giulia. Più recentemente, infine, è emerso che l’amministrazione capitolina ha rinunciato a realizzare anche questo progetto, decidendo invece di coinvolgere i cittadini in una iniziativa di progettazione partecipata per la realizzazione di un parcheggio interrato, chiarendo che gli importanti ritrovamenti delle scuderie augustee emersi dagli scavi recenti verranno definitivamente occultati sotto il piano di una piazza.
Muovendo da queste premesse, l’incontro del 16 ottobre intende dare spazio a quelle voci che possono ricondurre il problema della definizione di via Giulia alla dimensione europea di una questione di restauro urbanistico, sollevando anche temi di concreta fattibilità che non consolidino la diffusa opinione che l’Italia sia di nuovo “una nave senza nocchiero in gran tempesta”.
Questa iniziativa si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario della morte di Donato Bramante, architetto tra i più illustri del mondo occidentale che fu per incarico di papa Giulio II anche l’artefice del lungo rettifilo di via Giulia.  
ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA
Roma, piazza dell’Accademia di San Luca 77
tel. 06.6798850 06.6798848
www.accademiasanluca.eu

mercoledì 8 ottobre 2014

METRO C

Il Danno erariale presunto di 360 milioni della tratta Pantano-Centocelle non può e non deve riguardare Italia Nostra Roma.. E' ovvio che ci interessi, evidentemente, come cittadini romani che potrebbero aver subito un danno economico. Non è nella  "missione" di Italia Nostra entrare nel merito dei vistosi sprechi che sono stati rilevati dalla Corte dei Conti.
Il danno archeologico, monumentale e paesaggistico della tratta T3 San Giovanni - Colosseo, invece,  riguarda, eccome, la nostra Associazione!!!
Il cantiere tra Colosseo e Piazza Corrado Ricci che occuperà quell'area per 7 anni (sulla carta), l'Anfiteatro Flavio raggiungibile solo con un percorso di guerra, l'accesso dei visitatori sicuramente ridotto con presumibile danno all'erario per i mancati introiti di biglietteria, come già denunciato dalla Soprintendenza Speciale Archeologica Roma per bocca della funzionaria Rossella Rea, la collina di Palazzo Silvestri Rivaldi attraversata da tiranti metallici che resteranno nel sottosuolo per sempre, la spropositata stazione Colosseo, lo scavo a cielo aperto con presenza di macchinari enormi estremamente invasivi, l'abbattimento del Clivio Acilio che porta alla Terrazza Cederna, l'abbattimento, già avvenuto, di essenze arboree oramai già storicizzate,  tutto questo, invece, riguarda Italia Nostra Roma.
Dopo un esposto alla Procura della Repubblica, incentrato sui rischi archeologici e sui rischi dei monumenti interessati al passaggio della tratta T3, Italia Nostra Roma ribadisce che il progetto della tratta è stato approvato senza una vera Valutazione di Impatto Ambientale. Troppe varianti sostanziali del progetto, nessuna garanzia della compatibilità ambientale dell'opera e dei rischi monumentali. Soprattutto la mancanza di volontà di trovare un percorso alternativo alla devastazione dell'area Archeologica centrale. San Giovanni- Circo Massimo come ha più volto proposto Italia Nostra Roma.

Notizia dell'ultim'ora: la tratta Pantano- Centocelle è ad altissimo rischio "inaugurazione". Mancano i nulla-osta necessari da parte del Ministero dei trasporti.

ANCORA DUE APPUNTAMENTI ALL'APPIA ANTICA

Italia Nostra - sezione di Roma, Parco Regionale dell'Appia Antica e Municipio Roma VIII
presentano

dal Castrum Caetani a Capo di Bove
Un capitolo di storia antica e moderna nello scenario della via Appia.
sabato 11 ottobre 2014  ore 10,00 - Tomba di Cecilia Metella (via Appia Antica, 161)

 
 

Informazioni e Prenotazioni: tel. 06 5135316 e-mail: puntoappia@parcoappiaantica.it 
(obbligatoria per le Tombe Latine)


 DAL CIRCO DI MASSENZIO ALLA TOMBA DI CECILIA METELLA 
alla scoperta del mausoleo di Romolo restaurato.

domenica 12 OTTOBRE  2014  ore 10,00 – Circo di Massenzio (via Appia Antica, 153)

 


Informazioni e Prenotazioni: tel. 06 5135316 e-mail: puntoappia@parcoappiaantica.it 
(obbligatoria per le Tombe Latine)

martedì 7 ottobre 2014

NUOVO STADIO DELLA LAZIO: UN'IDEA IMPROPONIBILE NELL'ANSA DEL TEVERE A PRIMA PORTA





Tutta la valle del Tevere, intesa come piana alluvionale, da ponte Milvio fino ai confini regionali, è totalmente vincolata dalla Regione fin dal 1985, con vincolo paesaggistico. Una tutela assolutamente necessaria, anzi, semmai da rafforzare. Se è vero, infatti, che l’agro romano – dopo decenni di dissennata cementificazione - dovrebbe oggi essere considerato come un’area intoccabile, a maggior ragione questo vale per la piana alluvionale del Tevere, specie nelle vicinanze di Roma. Essa è un elemento fondamentale della composizione morfologico-paesaggistica che caratterizza l’intera area metropolitana di Roma. Questo perché ciò che rende unico e irripetibile il paesaggio di Roma è proprio la particolare contrapposizione tra i vivaci affacci di verdi colline e rupi sul corso del Tevere e la placida, piatta pianura sottostante, attraversata dalle innumerevoli, serpeggianti anse del fiume. La piana alluvionale, quindi, la cui bellezza è particolarmente posta in risalto lì dove le coltivazioni agricole non sono state violate dalle dilaganti urbanizzazioni, spesso realizzate con grave irresponsabilità e, in non pochi casi, abusive.
 Al vincolo paesaggistico si affianca poi il secondo vincolo, ancora più importante, quello idro-geologico, di cui è responsabile l’Autorità di Bacino del Tevere, secondo la quale a nord della diga di Castel Giubileo (ove terminano gli argini del fiume inerenti l’area urbana della capitale) la piana alluvionale è considerata la cassa d’espansione delle piene fluviali, necessaria per salvare il centro storico di Roma da piene del Tevere di straordinaria portata. E che per questo deve dunque essere tutelata con rigore assoluto.
Sembra incredibile, in conclusione, che si possano ancora proporre operazioni, come quella della proposta di realizzare lo Stadio della Lazio in quell’area,
dopo lo scandalo dei mondiali di nuoto (con la incongrua realizzazione di 100 mila metri cubi di edificazione all’interno del  Salaria Sport Village, in area alluvionale, grazie alle deplorevoli deroghe dei mondiali di nuoto) e mentre ogni giorno nel nostro paese si denuncia, giustamente, lo scandalo dell’emergenza idro-geologica, con il continuo susseguirsi di catastrofi, vittime e danni di ogni genere la cui causa prima è l’incuria, l’irresponsabilità, il non rispetto delle leggi e del buon senso e i mancati investimenti in prevenzione e cura del territorio.


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