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lunedì 15 febbraio 2010

Le Piazze non si mercificano! Sono patrimonio dei cittadini



I consiglieri di Italia Nostra Roma Mirella Belvisi e Gemma Mezza hanno incontrato il Delegato del Sindaco On. Dino Gasperini per esaminare il documento riguardante il Protocollo d'intesa firmato tra il Ministero dei Beni Culturali ed il Comune di Roma, sul regolamento d'uso delle aree pubbliche della Città Storica.
Il regolamento è espresso in dieci articoli. In sintesi:
Le attività consentite riguardano gli eventi istituzionali, politici e sindacali, religiosi, mostre mercato, feste tradizionali.
Gli allestimenti devono garantire il decoro,la visibilità, la pubblica fruizione e la sicurezza delle aree e dei monumenti nel corso dello svolgimento delle iniziative.
Lo spazio utilizzato non deve superare il 30% della superfice disponibile.
La manifestazione dovrà avere la durata massima di tre giorni, le emissioni sonore contenute entro i limiti di legge.
Una copertura assicurativa preventiva garantirà eventuali danni al bene comune.
Italia Nostra, appena avrà esaminato le schede di ogni singola piazza, ne darà comunicazione su questo Blog.
La parola ai cittadini!

giovedì 11 febbraio 2010

Indaghiamo sul Salaria Sport Village e sul Foro Italico


Italia Nostra aveva espresso a suo tempo una forte e decisa opposizione rispetto alla realizzazione del nuovo invasivo stadio del tennis al Foro Italico ed alla enorme cubatura, circa 150 mila metri cubi, nell’area esondabile del Tevere a Settebagni del “Salaria Sport Village” attuati a Roma per i campionati mondiali di nuoto 2009.

Per il Foro Italico si era contestato il fatto che con la scusa di una nuova piscina, necessaria a svolgere le gare in quel luogo, veniva realizzata di fatto la struttura del nuovo stadio del tennis in un complesso monumentale vincolato quindi non edificabile.

Nonostante la richiesta che la piscina necessaria fosse una struttura provvisoria appoggiata nell’invaso dello stadio del tennis per riportare il complesso all’impianto originario dopo i Mondiali, oggi in quel luogo vi è un vero e proprio “mostro edilizio” che nessuno avrà intenzione di smontare (si allega il recente comunicato stampa dove si definiva la struttura un vero e proprio “Abuso di Stato”).

Per quanto riguarda l’enorme edificio costruito dal Salaria Sport Village la denuncia di Italia Nostra riguardava il fatto che era stato autorizzato in un’area agricola confermata anche dal nuovo Piano regolatore, in area esondabile del Tevere vincolata paesaggisticamente e che aveva avuto il parere contrario del Comune e della Provincia di Roma.

Visti i collegamenti esistenti con i fatti di Roma dei personaggi arrestati e indagati dal GIP della Procura di Firenze, Italia Nostra chiede che venga svolta da Comune, Regione e Provincia una seria e documentata indagine amministrativa su queste due vicende.

sabato 6 febbraio 2010

Stadio del Tennis


Senza Parole...
Dopo l'articolo vi mostro anche la foto

OLIMPIADI DI ROMA: CITTADINI ESCLUSI

Nessuna informazione precisa e circostanziata è stata data ai cittadini sulle iniziative intraprese dal Comune sulle scelte per le realizzazioni che faranno parte della proposta di candidatura di Roma per le future Olimpiadi del 2020.

Solo qualche brandello di notizia imprecisa e non ufficiale appare in qualche testata giornalistica.
In particolare Italia Nostra chiede di fare conoscere subito a tutta la città quali sono le aree della piana vincolata di Tor di Quinto che sono state individuate, sembra già con un primo accordo tra Comune e Ministero dei Beni Culturali, per la realizzazione del Villaggio Olimpico.

Quasi tutto quel comprensorio è oggi vincolato paesisticamente, vi corre l’antica via Flaminia con altri siti archeologici ed è attrezzato a parco pubblico molto frequentato.
In quel comprensorio si trova lo splendido ippodromo dei Lancieri di Montebello che non deve essere demolito.
Il parco è stato ottenuto negli anni ’70 per merito di una grande azione popolare che si oppose
con forza alla costruzione in quel luogo della nuova sede della RAI che infatti venne spostata un po’ più in là, a Saxa Rubra.
E’ un diritto sacrosanto potere conoscere subito quali sono gli interventi edilizi ed infrastrutturali che si vogliono compiere su quel territorio tutelato con tanta fatica e passione.

Il Sindaco Alemanno non può portare, tra breve, al Comitato Olimpico la sua proposta senza prima informare e coinvolgere l’opinione pubblica
Mentre Bologna e Torino, prima ancora d’iniziare ad elaborare le trasformazioni urbanistiche, aprono veri processi partecipativi; a Roma non si vogliono applicare le direttive europee in merito, né tanto meno il Regolamento della Partecipazione del Comune.

venerdì 5 febbraio 2010

WRITER, MULTE SALATE! e poi....




DECORO URBANO: WRITER, MULTE SALATE!


Queste le dichiarazioni del Sindaco Alemanno e la firma di 3 ordinanze già in vigore da lunedì.

Peccato che alla chiarezza di questi buoni propositi facciano seguito aperture di credito nei confronti degli “imbratta muri”: dichiara Alemanno “dietro un writer spesso si nasconde un artista” dichiara Alemanno.

Probabilmente in percentuale, dietro a chi deturpa treni, metropolitane, abitazioni e monumenti con dei costi assurdi per la collettività, 1 su un milione potrebbe diventare un’artista.

Probabilmente lo sarebbe diventato anche senza esercitarsi sui muri delle nostre città.

Così facendo i cattivi maestri validano gli “imbratta muri” ad usare la città come una tavolozza gratuita (per loro).

E’ impensabile poi che mostre inneggianti ai writer possano essere concepite in luoghi intoccabili, come i Mercati Traianei, che sarebbero usati come scenografia di fondo alle pretese artistiche degli “artisti di strada”.

Italia Nostra ha avuto modo di esaminare questa ipotesi scriteriata che ha respinto ufficialmente con ampie motivazioni.

Le dichiarazioni contraddittorie del Sindaco Alemanno preoccupano Italia Nostra e chiediamo ai cittadini di esprimersi su questo argomento.


giovedì 4 febbraio 2010

Mi ricordo un prato verde...al Foro Italico. Abuso di Stato

La costruzione del Nuovo Stadio del Tennis è un Abuso di Stato.
Al posto del prato, progettato da Enrico Del Debbio al Foro Italico: lo stadio del Tennis; il prato era studiato per esaltare la visione di Monte Mario.
Lo Stadio del Tennis appare come un mastodonte che va a tappare il vuoto che tale doveva rimanere, soffoca le architetture vincolate e vanifica le leggi di tutela dello Stato.
Italia Nostra Roma ha assistito al grande ricatto da parte della Federazione Internazionale del Nuoto “ o si costruisce lo stadio del tennis per contenere una piscina provvisoria o i campionati mondiali del nuoto non si svolgeranno a Roma”-. Suona come un ricatto...Non credete?
Italia Nostra ha fatto inutilmente la controproposta di costruire uno o più stadi del tennis nell’area di Tor di Quinto che è il naturale bacino d’espansione del Foro Italico.

Vorremmo ricordare che esiste un codice dei beni culturali che non lascia dubbi per quanto riguarda la costruzione di nuove cubature all'interno di luoghi tutelati.
Il Foro Italico ha lo stesso vincolo dei Fori Imperiali!


Il Codice dei Beni Culturali è esplicito nel prescrivere che in luoghi vincolati non siano, ai sensi di legge, possibili stravolgimenti di nuove edificazioni.
La costruzione dello stadio del tennis ha una volumetria che supera di gran lunga la sagoma della Casa della Scherma e dell’Ostello della Gioventù.

La legalità imporrebbe che lo stadio del tennis al Foro Italico fosse trasferito in un'altra area libera da vincoli monumentali.
E’ assurdo chiedere ai cittadini il sacrosanto rispetto delle leggi quando lo stesso Stato abdica al suo ruolo permettendo un vero e proprio “ABUSO”.

Per le Olimpiadi nessuna voce è stata levata per il restaurodel complesso monumentale del Foro Italico, compresa la Casa della Scherma e l'Ostello della Gioventù.

martedì 2 febbraio 2010

Il lungo sonno delle Sopraintendenze.


Roma, culla dell’arte, meta obbligata del Grand Tour, rischia continuamente di trasformarsi sotto i nostri occhi in un luna park a cielo aperto.

Oggi in pericolo è Villa Celimontana, villa storica cinquecentesca ubicata sulla sommità occidentale del Colle Celio, il meraviglioso parco sta per essere deturpato accogliendo la costruzione di strutture stabili per il Festival del Jazz.

La nostra città possiede la più grande estensione urbana di Ville storiche, nessuna città europea si avvicina a questo primato che però viene considerato da tutti gli amministratori un patrimonio da sfruttare

Roma, nella sua periferia, possiede vaste aree di verde pubblico completamente prive di strutture culturali di alto livello; la valorizzazione delle periferie è uno slogan ripetuto da tutti gli amministratori, rinnegato quando si tratta di collocare una qualsiasi funzione.

Le Ville Storiche, come Villa Celimontana sono difese dal Codice dei Beni Culturali, sempre ignorato nell’ottica del guadagno e della mercificazione del nostro patrimonio.

Il Codice dei Beni culturali è chiaro sul punto che nessun elemento esterno può essere aggiunto all’impianto storico e che tutte le funzioni sacrosante per un miglior servizio ai cittadini debbono essere contenuti nei manufatti già esistenti.

L’attuale giunta Alemanno aveva già salvato Villa Ada, evitando la costruzione al suo interno del Museo del Giocattolo che prevedeva nuove strutture in un parco tutelato.

Le Soprintendenze Statali dove sono?

Non è il Sindaco o una giunta a dover tutelare i beni culturali ma gli uffici statali stipendiati e assunti per questo compito.

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