martedì 16 luglio 2013

LE PREOCCUPAZIONE DEL SINDACO MARINO DOPO IL SOPRALLUOGO DAI CANTIERI DELLA METRO C A SAN GIOVANNI



ITALIA NOSTRA HA CHIESTO, CON UNA LETTERA, GIA’ DA GIOVEDI’
AL SINDACO MARINO DI VERIFICARE IL PROGETTO DELLA METRO C
CON PARTICOLARE URGENZA
PER LA TRATTA DA SAN GIOVANNI AL COLOSSEO.





ITALIA NOSTRA HA CHIESTO DI SOSPENDERE L’APERTURA DEI CANTIERI DELLA TRATTA PER DOVEROSI APPROFONDIMENTI

E’ NECESSARIA, TRA L’ALTRO UNA NUOVA V.I.A.  PERCHE’ IL TRACCIATO E’ STATO SOSTANZIALMENTE  MODIFICATO E I RISCHI PER IL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO SONO ALTISSIMI.

IL SOPRALUOGO DI IERI DEL SINDACO DI ROMA IGNAZIO MARINO HA EFFETTUATO IL 12 LUGLIO HA CONFERMATO QUANDO GIà AVEVAMO SEGNALATO CON LA NOSTRA LETTERA SUI RITARDI, SUI COSTI E SULLE CRITICITà DELLA TRATTA T3 FERMA A S.GIOVANNI.



 
Alleghiamo il testo della lettera al Sindaco di Roma Capitale l'11 luglio


Onorevole Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino,

Ben venga il Suo annuncio di voler realizzare, in futuro, il grande parco archeologico sognato dall’Archeologo e Presidente di Italia Nostra Roma per 16 anni, Antonio Cederna
Vi è, però, un convitato di pietra che in questi giorni non compare mai sui giornali e nelle dichiarazioni politiche ufficiali: il cantiere della Metro C nel tratto  San Giovanni-Colosseo.
Recentemente sono già stati posti i bandoni per aprire i cantieri di scavo a cielo aperto per la futura stazione del Colosseo e per i grandi pozzi di areazione (20 mt. di diametro) al Celio e a Via Sannio.
Ed è altrettanto recente la notizia circa la demolizione di ben 90 grandi alberature nelle zone  Colosseo, Celio e Via Sannio, aree vincolate  sia dal punto di vista archeologico che paesaggistico (Vincolo del 2001, notificato il 03 Febbraio 2002, no. Fascicolo 5446). Oggi questa demolizione è stata sospesa grazie all’immediata protesta e mobilitazione dei Cittadini e delle Associazioni. Il cantiere che ospiterebbe la logistica, dovrebbe essere collocato nei giardini vincolati di Palazzo Silvestri Rivaldi.
Italia Nostra Roma non comprende  le ragioni dell’urgenza di cantierizzazione nella tratta in questione,  quando la talpa è in ritardo nel suo arrivo a San Giovanni.
L’intera vicenda della Metro C presenta  una  serie di situazioni  poco trasparenti:
-          dalla modifica sostanziale del suo tracciato originario
-         al fatto che il nuovo progetto non sia stato sottoposto a una nuova Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
-         la mancanza della nuova  VIA riguarda proprio la tratta T3 San Giovanni-Colosseo che prevede uno spostamento del tracciato nella zona del Celio

-         lo spostamento nel Celio è dovuto all’esistenza  di edifici a rischio di crollo
-         lo spostamento, in realtà, non eliminerebbe il rischio idrogeologico in quanto, le paratie della nuova metropolitana andranno ad intercettare la falda idrica con possibili compromissioni delle Chiese di Santa Maria in Domnica (conosciuta come Chiesa della Navicella) e S. Stefano Rotondo
Italia Nostra Roma è a conoscenza che il Procuratore Regionale della Corte dei Conti si riserva di chiedere gli opportuni accertamenti straordinari a Lei Sindaco di Roma Capitale, alla Soprintendenza Archeologica di Roma, al Ministero per i Beni Culturali,  e al Presidente della G.R.L.. Basterebbe quanto richiesto dalla Corte dei Conti alle Autorità competenti, come sopra esposto, a convincerla a chiedere di sospendere l’apertura dei cantieri nella tratta T3 San Giovanni-Colosseo  per verificare, quale attuale  Amministrazione comunale, la legittimità dell’enorme aumento dei costi previsti e del contenzioso in atto tra Roma Metropolitane e il General Contractor, contenzioso che  risulterebbe essere oggetto di un lodo arbitrale che potrebbe fare aumentare ulteriormente i costi.
Per quanto riguarda la pedonalizzazione nel tratto Colosseo-Largo Corrado Ricci, Lei saprà certamente che l’esigenza di eliminare il traffico di macchine private era una prescrizione venuta dal MIBAC con nota Prot. 32084 del 18 Ottobre 2002 , prescrizione collegata all’apertura del cantiere per il restauro del Colosseo.
Con l’apertura immediata del cantiere della Metro C i pedoni, in quel tratto ,dovranno camminare per ben 7 anni , o forse più, in uno spazio limitato a mt. 2.80 tra i bandoni del cantiere. Una vera pedonalizzazione non dovrebbe prevedere l’apertura del cantiere della Metro C in quel tratto che, secondo Italia Nostra Roma, è ancora possibile sospendere.
Per illustrarLe meglio tutte le criticità che detto cantiere comporterebbe in un’area estremamente delicata, le Vice Presidenti di Italia Nostra Roma Le chiedono un cortese sollecito incontro.
In attesa di un Suo gentile riscontro, Le inviamo i migliori saluti.

I Vice Presidenti

Vanna Mannucci

Mirella Belvisi

Alcune considerazioni:
è inutile, dannoso e precipitoso il taglio delle alberate, alcune già demolite in via Sannio, è ormai certo che "la talpa" non si muoverà da Via Lodi prima di un anno. A maggior ragione l'assessore all'ambiente Estella Marino deve sospendere l'abbattimento delle alberate ai Fori Imperiali.
Italia Nostra è in attesa che il Sindaco di Roma Ignazio Marino riceva una delegazione dell'Associazione in Campidoglio.


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