Per decenni il luogo più magico di Roma , dove purtroppo
sfrecciano le auto senza limiti di velocità, è stato abbandonato al
degrado. Molti non sanno che gli alberi non sono sempre la soluzione migliore.
Pessimi erano gli alberi che privavano della veduta di Roma dalla passeggiata verso lo scosceso terreno che finisce in via Margutta. Veduta da godere passeggiando.
I residenti dell'area sottostante, avevano fatto di tutto per farli
crescere, per la loro egoistica privacy.
Ora quegli alberi sono stati tagliati. Ma non basta un bravo assessore. Occorrerebbe una norma che obblighi i privati a non rubare la veduta, pena…. il taglio della testa.
I lecci della passeggiata, trascurati e dimenticati per
decenni, ora sono stati ripiantati.
Ma c’è qualcosa di più che manca: il restauro della
pavimentazione.
Un inciso: a Villa Borghese intorno agli alberi c’era e c’è ancora una
composizione di sampietrini che da grandi si fanno piccoli, piccoli, quanto più
ci si avvicina alle piante.Chi sarà capace di restaurare questa meraviglia
artigianale?
Ora chiedere il limite di velocità a 30 Km ora, con dei banali dissuasori di velocità, da Trinità dei Monti passando per Villa Medici e arrivando al piazzale del Pincio non è null'altro di quello che avviene nei centri storici in tutta Europa. Qui siamo in una area storica che è stata il luogo
della passeggiata e del riposo domenicale per generazione di
romani il limite di velocità deve essere un obbligo.
E poi cosa ci fanno le auto parcheggiate sulle rampe del Pincio? Non è certo una sosta autorizzata! |
.Italia Nostra Roma continua così la battaglia
per la terrazza del Pincio!!!
0 commenti:
Posta un commento