martedì 10 dicembre 2013

SI AGLI STADI NO ALLA SPECULAZIONE

Cerchiamo di chiarirci le idee e, nello stesso tempo, respingiamo le facili  strumentalizzazioni:
Italia Nostra Roma dal settembre del 2009 aveva proposto, unica e sola,  la costruzione di nuovi stadi per Roma per allontanare il degrado che settimanalmente produce ogni partita nel complesso monumentale del Foro Italico.




Ormai lo Stadio Olimpico è nel cuore della città e per di più è inserito nel sistema monumentale del Foro Italico che, ricordiamo, è vincolato dal Ministero dei Beni Culturali.

Coni Servizi Spa lo ignora totalmente!!!!

Respingiamo, quindi, tutte le strumentalizzazioni che etichettano la Nostra Associazione con "quelli del no". Nulla di più falso! Anche se fa comodo a molti conservare la trita e la trita etichetta.
Però.......Anche allora ci era ben chiaro che gli stadi dovevano essere costruiti nei luoghi giusti e senza devastanti "effetti collaterali". Non si è verificato allora e non si sta verificando adesso.
Ricordiamo che Rosella Sensi, allora presidente della A.S. Roma, aveva tentato di fare il giochino delle tre carte: aveva intenzione di comprare da un costruttore un terreno agricolo in Agro Romano, avrebbe costruito lo stadio e insieme allo stadio un nuovo insediamento abitativo, un nuovo quartiere per ripagarsi delle spese. Naturalmente i conti dovevano tornare e le palazzine da costruire servivano a questo. Intorno allo stadio, o agli stadi futuri, vanno bene ristoranti, negozi di merchandising, cinema ma nell'emendamento alla Legge di stabilità in discussione alla Commissione Bilancio della Camera passerebbe una vera e propria speculazione d'area con permute, espropri e, anche se non esclusa esplicitamente, palazzine, come al solito. Il tentativo del Governo è anche di "commissariare" le Soprintendenze e quindi il Ministero nel caso in cui piantassero grane. Inaccettabile!!!
Italia Nostra Roma, quindi, ancora una volta, sperando di essere ascoltata, ribadisce
STADI SI, SPECULAZIONE MAI 




COMUNICATO STAMPA
15 settembre 2009

UNO STADIO SOLO: SENZA COMPROMETTERE AREE DI PREGIO E DI AGRO ROMANO E SENZA VARIANTI DEL NUOVO PIANO REGOLATORE

Per restituire il Complesso Monumentale del Foro Italico alla città nella completezza della sua funzione è necessario che lo stadio del calcio trovi un’altra, definitiva collocazione fuori dall’area vincolata. Questo sosteneva Italia Nostra con un comunicato stampa del 13 novembre 2007.
Ma già allora la richiesta poneva delle precise condizioni perché la nuova struttura non compromettesse il territorio.
Italia Nostra conferma quelle richieste:
1)    serve un solo stadio per le due società della Roma e della Lazio per scongiurare fenomeni speculativi di consumo di territorio
2)    l’area deve essere di proprietà pubblica
3)    la nuova localizzazione non deve compromettere aree di pregio storico, naturalistico o agricolo
4)    l’area da individuare deve già essere  servita da collegamenti ferroviari, metropolitana e da rete autostradale esistente.
Nulla di tutto ciò sembra emergere dai primi dati confusi e approssimativi sulla localizzazione prescelta di proprietà privata.

Al nuovo stadio servono certamente servizi come ristoranti, palestre ed altre strutture collegate allo sport ma non è accettabile che la sua costruzione sia collegata alla edificazione di nuove residenze di esclusivo interesse privato.
Un progetto così determinante per la città implica inevitabilmente un serio confronto pubblico che fino ad ora è mancato.
A maggior ragione se il progetto sarà in variante del nuovo Piano Regolatore, approvato nel febbraio del 2008.
Italia Nostra ribadisce al Sindaco Alemanno la richiesta di riconsiderare le scelte di un Piano Regolatore contestato da cittadini e associazioni e per il quale anche lui a suo tempo espresse voto contrario.


COMUNICATO STAMPA
25 settembre 2009

RESTITUIRE IL FORO ITALICO ALLA CITTA’ E DELOCALIZZARE QUINDI LO STADIO DEL CALCIO

Italia Nostra sostiene da tempo che le partite di calcio non possono più trovare ospitalità dentro il Foro Italico, che deve essere liberato da questa disastrosa servitù.
Per un nuovo stadio ben venga ogni proposta, ma alla fine che siano le pubbliche autorità preposte all’urbanistica e alla tutela, a garantire che il sito prescelto risponda a tutti i requisiti del bene pubblico:
-         non deve compromettere aree di pregio storico, naturalistico ed agricolo
-         vi devono essere collegamenti ferroviari, autostradali, con possibili agganci alla rete metro

Si comincia male però, poiché ancora non si pubblica, e sono mesi che se ne parla, la localizzazione esatta delle proposte in campo.
Il Sindaco ci assicuri la partecipazione della pubblica opinione a questa complessa scelta, che interessa l’intera città.


COMUNICATO STAMPA
2 ottobre 2009

TRE DOMANDE AL SINDACO E AL GOVERNATORE
a proposito dei nuovi stadi del calcio che esigono una risposta


Noi di Italia Nostra che siamo fortemente interessati alla costruzione del nuovo stadio, poiché operiamo nella prospettiva di riportare il Foro Italico e lo stadio Olimpico alle proprie originarie funzioni e forme, abbiamo da fare alcune domande al Sindaco e al Governatore.
1) Signor Sindaco, Signor Governatore voi avete già fatto una ricognizione di tutto il nuovo Piano Regolatore Generale, appena approvato, ed avete verificato che tra le nuove e le vecchie immense aree edificabili non ne esiste nessuna ove poter costruire uno stadio ed annessi?
2) E poi, se questi nuovi stadi portano con se tanti impianti sportivi aperti al pubblico e servizi di ogni genere, non dovrebbero primariamente essere concepiti per riqualificare le periferie nel rispetto del Piano Regolatore Generale?
3) Oppure riqualificare le periferie è uno slogan vuoto, da usare solo in campagna elettorale da entrambi gli schieramenti politici?
Dalle cronache sembra che sia Lei che il Governatore Marrazzo, a parità di responsabilità, siate invece già schierati e decisi per uno stadio da costruire in deroga al Piano Regolatore appena approvato, pronti a “far consumare nuovo agro romano”. (Ci stupisce proprio Lei Signor Sindaco che è stato riconosciuto come un buon Ministro dell’Agricoltura).
Da qualche anno ci sembra inutile eleggere sindaci e governatori se poi chi decide sulla città sono gli interessi privati.


4)    l’area da individuare deve già essere  servita da collegamenti ferroviari, metropolitana e da rete autostradale esistente.
Nulla di tutto ciò sembra emergere dai primi dati confusi e approssimativi sulla localizzazione prescelta di proprietà privata.

Al nuovo stadio servono certamente servizi come ristoranti, palestre ed altre strutture collegate allo sport ma non è accettabile che la sua costruzione sia collegata alla edificazione di nuove residenze di esclusivo interesse privato.
Un progetto così determinante per la città implica inevitabilmente un serio confronto pubblico che fino ad ora è mancato.
A maggior ragione se il progetto sarà in variante del nuovo Piano Regolatore, approvato nel febbraio del 2008.
Italia Nostra ribadisce al Sindaco Alemanno la richiesta di riconsiderare le scelte di un Piano Regolatore contestato da cittadini e associazioni e per il quale anche lui a suo tempo espresse voto contrario.

COMUNICATO STAMPA
9.12.2013

IL NUOVO STADIO A ROMA: UNA SPECULAZIONE DI STATO


Gli emendamenti alla Legge di Stabilità, proposti dal Governo in sede di Commissione Bilancio della Camera,  serviranno a far  costruire uno o più stadi a Roma dando il via ad una strada in discesa e ben oleata per la speculazione.
Per la prima volta, probabilmente nella storia della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri “commissaria” le soprintendenze con il chiaro, ma inaccettabile, scopo di concedere profitti ai costruttori permettendo loro di edificare come e dove vogliono.
Via libera a tutto perché gli investitori siano soddisfatti e possano speculare con la benedizione del Governo. Mettere a tacere le soprintendenze e permettere “procedure d’urgenza” neanche fosse il terremoto del L’Aquila, servire i premi di cubatura su un piatto d’argento ai costruttori è l’obbiettivo del Governo.  Poiché, ormai è chiaro, sono i costruttori che dettano l’agenda dei politici. Il Governo sembra voler far di tutto perché il piano economico-finanziario dei privati sia in equilibrio per favorire la speculazione.
Intanto, a Tor Vergata, nella fallimentare Cittadella dello sport, prevista per i mondiali di Nuoto, cresce l’erba nelle strutture.
Ma che importa! I cittadini hanno già pagato in solido gli errori clamorosi della politica. Come sempre!


BASTA STRUMENTALIZZAZIONI GRATUITE

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