martedì 16 novembre 2010

Torri dell'EUR sotto scacco

Le torri dell'Eur sono un significativo esempio di architettura del secondo '900.
La decisione di demolirle per costruire un nuovo volume ad uso residenziale con progetto di Renzo Piano risale al Sindaco Veltroni. In realtà il primo progetto non prevedeva la demolizione ma la sua destinazione da uffici ad albergo in funzione del Centro Congressi di Massimiliano Fuksas. La decisione comunale venne bloccata dalla forte azione dell'opposizione campeggiata da Alemanno.

Oggi Alemanno sindaco ha fatto propria la volontà di Veltroni approvando una delibera per la demolizione delle Torri dell'Eur.
Si oppone a questa decisione il "Comitato Tecnico e Scientifico per la Qualità Architettonica Urbana e per l'Arte Contemporanea" del Ministero dei Beni Culturali presieduto dal prof. Paolo Portoghesi.

Il Comitato ha invitato l'Arch. Federica Galloni Direttore Regionale dei beni culturali del Lazio e il Soprintendente Statale di Roma di "Adottare con urgenza i provvedimenti cautelativi necessari" per evitare che gli edifici vengano distrutti; predisponendo uno specifico vincolo sugli edifici e un vincolo paesaggistico sull'intero comprensorio dell'Eur.
Italia Nostra Roma che fin dall'inizio insieme a noti architetti aveva chiesto al Comune di Roma di tutelare questo complesso per il suo valore architettonico e paesaggistico ha chiesto con una lettera al Ministro Sandro Bondi di far attuare con urgenza quanto richiesto dal suo Comitato Tecnico Scientifico.

Il Sindaco Alemanno si è schierato contro la presa di posizione del Comitato Ministeriale considerandolo "tardivo".

Vincerà la tutela o la speculazione?

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