lunedì 30 novembre 2015

PREMIO ZANOTTI BIANCO ALLA MEMORIA DI GAETANO MESSINEO


A cinque anni dalla prematura scomparsa Italia Nostra sente il dovere di onorare, con il premio Umberto Zanotti Bianco, la memoria di Gaetano Messineo, professore, archeologo, funzionario della Soprintendenza Statale di Roma. “ uomo colto e di straordinaria intelligenza, venuto dalla Sicilia per insegnare ai romani quale sia il ruolo di un grande pubblico funzionario al servizio dello Stato”, queste le parole che la sezione di Roma di Italia Nostra, che ebbe il privilegio di averlo vicino, volle usare per il triste addio del giugno 2010.
Gaetano Messineo ha saputo imporre durante i lunghi anni di servizio in Soprintendenza le ragioni della tutela e dell’interesse pubblico senza cedere a pressioni di alcun tipo. Dotato di grande passione ed anche di capacità gestionali, sapeva coniugare l’archeologia e i beni culturali in un’illuminata visione urbanistica.
Lo ricordiamo anzitutto per il riscatto di Malborghetto, il luogo da lui tanto amato, il casale al diciannovesimo chilometro della Flaminia, che racchiude l’arco quadriportico riferibile alla vittoria di Costantino, preclaro monumento da lui restituito alla città, dove ha dato vita alla sua concezione di archeologia, intesa come bellezza e come fonte di sapere condiviso e di benessere per i cittadini.
Si devono a lui gli importanti scavi sulla Flaminia Antica, accompagnati da grandiosi restauri e da vincoli mirati alla creazione, nel tempo a venire, di un Parco archeologico lineare sul percorso dell’antica Via Consolare.
Ha difeso con ostinazione il suo territorio, che andava dalla Salaria alla Cassia, nel quadrante nord-ovest di Roma, dall’abusivismo e dall’espansione edilizia incontrollata, conscio dei valori irripetibili e del peculiare paesaggio di una campagna romana ed etrusca che scende dal vulcano sabatino a lambire una spettacolare Valle del Tevere. E con ciò ponendosi quale ispiratore, tra altri pochi, dell’istituzione del Parco regionale di Veio, area protetta vastissima dove si fondono natura, storia, archeologia e paesaggio, secondo gli intendimenti che Cederna tracciò per il gemello Parco dell’Appia.
Sotto la sua guida è rinata la Villa di Livia, formidabile postazione archeologica nella campagna romana, dove è oggi un imponente sito archeologico, circondato e protetto da un parco pubblico, da lui concepiti come contrappunto di civiltà e bellezza al caos urbanistico di Prima Porta, e ristoro per i suoi abitanti.

Eccezionale ed intrepido combattente per la difesa della cultura e del territorio, amato da molti, modello di persona proba, Italia Nostra lo ricorda con affetto e stima profonda. 




Questo volume è stato realizzato dalla famiglia Messineo che ha il piacere di offrirlo, oltre che agli amici, a quanti ne faranno richiesta.
Tuttavia saranno gradite erogazioni liberali di qualsiasi entità a sostegno Associazione culturale Gaetano Messineo per il finanziamento delle future campagne di scavi archeologici in Contrada Santa Marina di Petralia Soprana, Palermo.
Saranno altresì graditi significativi contributi e memorie che possano concorrere ad integrare il contenuto del volume per eventuali ristampe.
Per informazioni: messineoernesto@libero.it

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