mercoledì 4 novembre 2015

ERRARE E' UMANO... INSISTERE IMPERDONABILE


Dopo i gravissimi danni, mai risarciti prodotti, dai "tifosi" ubriachi e violenti
che hanno messo a ferro e fuoco il Centro Storico e compromesso in maniera irreversibile la "Barcaccia" di Piazza di Spagna,
si continua a raccattare, in occasione degli incontri internazionali, i tifosi a Piazzale delle Canestre a Villa Borghese.
Non è possibile che a Roma non esista un luogo alternativo, sicuro e non estremamente delicato come Villa Borghese. Non è possibile che i "tifosi" attraversino il Centro storico in orde selvagge come è successo per il Feyenoord.

Spagnoli e lanzichenecchi, nel 1526 col "Sacco di Roma", fecero gli stessi danni.

Suggeriamo di raccogliere i "tifosi" al parcheggio del Gianicolo o in altri luoghi fuori e distanti dal Centro storico di Roma per evitare il replay di quanto già successo.
Italia Nostra Roma aveva già inviato, prima della notizia odierna, la richiesta che i "tifosi" fossero raccattati da qualche altra parte. Spariamo per Roma che nulla succeda.
Di seguito il comunicato stampa inviato stamane agli organi di informazioni e alle Istituzioni competenti.





COMUNICATO STAMPA
04.11.2015
I “TIFOSI” DEL BAYER LEVERKUSEN NON POSSONO AVERE LA POSSIBILITA’
DI DEVASTARE IL CENTRO STORICO DI ROMA
ITALIA NOSTRA ROMA AVEVA GIA’ CHIESTO CHE SI TROVASSE UN LUOGO ALTERNATIVO A VILLA BORGHESE PER IL RADUNO DEI TIFOSI



Per la pubblica sicurezza e per il decoro del Centro Storico di Roma e della villa storica, i “tifosi” non possono essere radunati a Piazzale delle Canestre a Villa Borghese, punto di aggregazione in attesa di essere scortati allo stadio Olimpico.

Roma ha negli occhi ancora la devastazione di Piazza di Spagna, del Pincio e Villa Borghese prodotta dai tifosi del Feyenoord e del Saint Etienne in occasione delle gare di Champions League ed Europa League nel 2014 e nel 2015.

Il Centro storico di Roma è di nuovo alla mercè di personaggi critici e pericolosi che nulla hanno a che fare con la normale tifoseria sportiva.


Proseguire nell’errore già conclamato che ha procurato danni economici, mai risarciti, alla città è un atto grave che deve essere ripensato immediatamente.

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