Tutta la valle del Tevere, intesa come piana alluvionale, da
ponte Milvio fino ai confini regionali, è totalmente vincolata dalla Regione
fin dal 1985, con vincolo paesaggistico. Una tutela assolutamente necessaria,
anzi, semmai da rafforzare. Se è vero, infatti, che l’agro romano – dopo
decenni di dissennata cementificazione - dovrebbe oggi essere considerato
come un’area intoccabile, a maggior ragione questo vale per la piana
alluvionale del Tevere, specie nelle vicinanze di Roma. Essa è un elemento
fondamentale della composizione morfologico-paesaggistica che caratterizza
l’intera area metropolitana di Roma. Questo perché ciò che rende unico e
irripetibile il paesaggio di Roma è proprio la particolare contrapposizione
tra i vivaci affacci di verdi colline e rupi sul corso del Tevere e la
placida, piatta pianura sottostante, attraversata dalle innumerevoli,
serpeggianti anse del fiume. La piana alluvionale, quindi, la cui bellezza è
particolarmente posta in risalto lì dove le coltivazioni agricole non sono
state violate dalle dilaganti urbanizzazioni, spesso realizzate con grave
irresponsabilità e, in non pochi casi, abusive.
Al vincolo paesaggistico si affianca poi il secondo
vincolo, ancora più importante, quello idro-geologico, di cui è responsabile
l’Autorità di Bacino del Tevere, secondo la quale a nord della diga di Castel
Giubileo (ove terminano gli argini del fiume inerenti l’area urbana della
capitale) la piana alluvionale è considerata la cassa d’espansione delle
piene fluviali, necessaria per salvare il centro storico di Roma da piene del
Tevere di straordinaria portata. E che per questo deve dunque essere tutelata
con rigore assoluto.
Sembra incredibile, in conclusione, che si possano ancora
proporre operazioni, come quella della proposta di realizzare lo Stadio della
Lazio in quell’area,
dopo lo scandalo dei mondiali di nuoto (con la incongrua
realizzazione di 100 mila metri cubi di edificazione all’interno del Salaria
Sport Village, in area alluvionale, grazie alle deplorevoli deroghe dei
mondiali di nuoto) e mentre ogni giorno nel nostro paese si denuncia,
giustamente, lo scandalo dell’emergenza idro-geologica, con il continuo
susseguirsi di catastrofi, vittime e danni di ogni genere la cui causa prima
è l’incuria, l’irresponsabilità, il non rispetto delle leggi e del buon senso
e i mancati investimenti in prevenzione e cura del territorio. |
0 commenti:
Posta un commento