Per quanto odioso sia dire "Ve l'avevamo detto" Italia Nostra Roma, unica e sola, glielo aveva detto.
Nessuno nè sui giornali nè nelle Commissioni Riunite del 2 ottobre scorso, aveva sollevato la questione oscura della proprietà dell'area di Tor di Valle.
Italia Nostra Roma ha depositato, in quell'occasione, un documento nel quale si evidenzia quello che nessuno aveva rilevato:
"-
Proprietà
dell’area
1)
Nel testo di proposta si considerano i 547,015 mq
(50,4% del totale) come di proprietà già nella disponibilità dell’Euronova. Di
fatto, oggi, questo diritto non esiste in quanto sono aperte due indagini sulla
vendita del terreno all’Euronova, sia dalla Procura di Roma che da parte del
Curatore fallimentare. Quest’ultima vedrà il risultato il prossimo mese di
dicembre.
Perché, allora, tanta fretta?
Il Comune ha il dovere di decidere solo dopo la chiusura delle due indagini, penale e civile, nonostante
l’Euronova stia rassicurando il Comune di ottemperare al versamento delle rate
che dovrebbe portare a non avere una revocatoria della vendita. Ad oggi questo
rischio esiste!"
La notizia che oggi campeggia su tutti i giornali e su tutti i siti web è che la Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta per bancarotta fraudolenta che vede al centro delle indagini proprio la compravendita dell'area. In sostanza il PM Mario Dovinola deve accertare che l'operazione di cessione sia legittima in tutti i suoi aspetti. Ma questa non è l'unica indagine sulla proprietà del 50,4% dell'area di Tor di Valle. Infatti, anche il curatore fallimentare sta verificando tutti gli atti. Ne consegue la possibilità che sia penalmente che civilmente atto di compravendita venga considerato illegittimo e quindi revocato.
Come mai quello che preoccupava un'associazione di volontari non ha preoccupato il Sindaco e la Giunta Comunale e i Municipi interessati ai lavori? Tant'è vero che, sempre da fonti giornalistiche, si apprende che entro la fine di ottobre il Consiglio Comunale dovrebbe essere chiamato a decidere sulla pubblica utilità dello studio di fattibilità presentato da Euronova.
L'utilità c'è sicuramente ma non è detto che sia per i cittadini romani.
Non apprezziamo le dichiarazioni del Sindaco Marino che non si è preoccupato di far verificare, a monte, di chi fosse la reale proprietà dell'area e che forzi la mano caparbiamente per non dover dire "ci hanno buggerato".
L'abbiamo già detto e lo ripetiamo: gli stadi vanno costruiti per liberare il complesso monumentale del Foro Italico
dall'uso improprio domenicale e non solo
ma è obbligo, dovere e responsabilità totale del Sindaco non di riflettere, questa volta, ma di fermarsi e cambiare strada. La strada deve essere chiara, legale e non infarcita di ambiguità, opacità e omissioni.
Ieri ti abbiamo detto rifletti,
oggi ti diciamo fermati.
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