Italia Nostra Sezione di Roma aderisce all'appello di Vittorio Emiliani contro la "nuova barbarie" che invade il Centro Storico e piazza Navona. E lo fa inviando una lettera, che riportiamo di seguito, al promotore dell'iniziativa.
"Caro Emiliani,
il Centro Storico di Roma sta implodendo e non certo da oggi. Italia Nostra Roma è in piena sintonia su quanto Lei ha affernato nel suo articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 07 ottobre 2016. Italia Nostra Roma, infatti, nel maggio del 2015 ha presentato alla stampa "Manifesto sul Centro Storico di Roma:10 punti irrinunciabili" che ebbe ampio riscontro. Il primo punto irrinunciabile è la mancanza di vincolo paesaggistico sul Centro Storico di Roma cancellato nel 2008. La decadenza, come Lei la definisce "mangiatoia continua", va affrontata da chi lo vorrà e lo saprà affrontare in maniera strutturale, radicale e non episodica come è successo sino ad oggi.
Non c'è oggi e non c'è stata ieri nessuna reale volontà politica di fermare la frana incolta che sta facendo smottare il Centro Storico di Roma, come tutto il fragile territorio italiano, del resto. No, non si tocca Piazza Navona ma no anche all'indifferenza culturale che circonda e soffoca il nostro Centro Storico.
Italia Nostra Roma aderisce, quindi, al Suo appello senza riserve e con la ferma volontà di combattere per arrestare questa deriva.
Con i migliori saluti
I Vice Presidenti
Vanna Mannucci, Mirella Belvisi, Oreste Rutigliano
Il Consigliere
Gemma Mezza - Delegata al Centro Storico
Per completezza di informazione pubblichiamo anche i 10 punti irrinunciabili del Manifesto per il Centro Storico di Roma, presentato alla stampa il 21 maggio 2015 alla presenza del Sottosegretario ai Beni Culturali, Ilaria Borletti Buitoni:
“MANIFESTO
DI ITALIA NOSTRA
SUL
CENTRO STORICO DI ROMA:
10
PRINCIPI IRRINUNCIABILI”
Italia Nostra
non può parlare di Centro Storico senza ricordare che la sua azione odierna si
collega sempre direttamente alla lezione sulla “Cultura della Conservazione”dei
centri storici, nata negli anni ’50 dopo gli appassionati articoli che Antonio
Cederna scrisse su “Il Mondo”: lo sventramento a Via Vittoria per creare una
strada di collegamento tra Via Veneto e Via del Corso. I fondamenti di tale
“Cultura della Conservazione”sono delineati ottimamente sul primo Bollettino di
Italia Nostra che, nel rispetto delle volontà di Antonio Cederna, oggi vogliamo
ripubblicare quale essenziale premessa (allegato).
Il documento di
Italia Nostra Roma e le proposte in esso contenute derivano dalla
consapevolezza che il Centro Storico
di Roma, nonostante la sua enorme importanza e la pressione a cui è sottoposto,
oggi è privo di Tutela paesaggistica e di un Progetto complessivo che
richiederebbero la decisione “politica” del ritorno di un Assessorato al Centro Storico,
che ha avuto illustri precedenti nei Prof. Arch. Vittoria Calzolari e Prof.
Arch. Carlo Aymonino, che sia in grado
di svolgere compiti strategici, finora colpevolmente disattesi, di cabina di
regia per la pianificazione, l'attivazione ed il coordinamento di tutti gli
interventi necessari a fronteggiare la drammatica situazione di degrado ed
illegalità che ormai devasta il più esteso ed importante Centro Storico del mondo.
La gestione di
Roma e del suo straordinario patrimonio avviene senza la preliminare
definizione e condivisione di quelle che,
nei Paesi di cultura anglosassone, vengono definite “politiche”. L’Amministrazione
dovrebbe stabilire e la cittadinanza dovrebbe conoscere quali siano gli
obiettivi che i responsabili delle decisioni intendono perseguire nei
principali settori della vita collettiva e con quali strategie intendano
raggiungerli per assicurare la tutela dei beni culturali, lo stato
dell’ambiente e la qualità della vita nella città. Attività da attuare
nell’ambito del Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33, “Riordino della
disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni”.
L Italia Nostra
Roma non può sostituirsi al Governo Centrale e alle Amministrazioni Regionale e
Comunale per le “politiche” generali ma, nell’ambito delle sue competenze che
riguardano la tutela del “patrimonio storico, artistico e naturale”, sente il
dovere di proporre dei principi, che dovrebbero essere presenti in ogni
decisione pubblica, e indicare le
relative priorità.
In questa
prospettiva, la Italia Nostra Roma ha individuato, per il momento, dieci principi per il Centro Storico, che considera irrinunciabili ed indifferibili, e dieci proposte operative che
dovrebbero caratterizzare le relative “politiche”. “Politiche” che potrebbero,
nel loro insieme, contribuire a scrivere una futura “Charta di Roma” per le
grandi città storiche.
10 PRINCIPI IRRINUNCIABILI
1.BENI
CULTURALI
Considerare
il Centro Storico di Roma, come previsto
dalla Carta di Gubbio del 1960, un
unico monumento complessivo ed unitario, formato dalle opere architettoniche
monumentali e dal tessuto storico degli edifici, dalle strade e dalle piazze
che le connettono.
Ripristinare,
dunque, la tutela paesaggistica del
Centro Storico oggi assente e le Norme
Tecniche del Piano Regolatore Generale del 1965 (Zona A) purtroppo cancellate dal nuovo Piano Regolatore Generale del 2008.
Dopo
aver ottenuto dalla Regione o dal MIBACT il vincolo paesaggistico, va attuato il Piano di Gestione dell’UNESCO che
non dà norme di tutela, ma solo linee guida
per il Centro Storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede
nella città e San Paolo fuori le mura, in quanto Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
2.ARCHEOLOGIA
Adottare il
principio che: le aree archeologiche non sono “fosse”, dove si intravedono manufatti
incomprensibili ai cittadini attuali, ma porzioni di una città che era stata
costruita per soddisfare le esigenze di altri cittadini. Solo se si
garantisce la leggibilità dei resti archeologici e si consente un uso,
ovviamente regolamentato e protetto, delle aree più significative, la città
antica rappresenterà un valore culturale per la popolazione attuale.
Bisogna ripensare
alle aree archeologiche del Centro
Storico, in termini storici ed ambientali, con una progettazione unitaria e
coerente, realizzabile con finanziamenti e tempi certi. Progettazione che ne
ridisegni l’accessibilità, la leggibilità e le sistemazioni a verde, evitando
che si creino delle cesure o dei vuoti all’interno delle Mura Aurelianee.
Ad esempio,
l’area oggi attraversata da via dei Fori Imperiali, in molti tratti, si
presenta come uno spazio discontinuo ed irrisolto segnato da fossati intransitabili che richiede
decisioni ampiamente condivise.
3.ARREDO
URBANO
Definire
un abaco degli elementi dell’arredo
di Roma (lampioni, fontanelle, cestini da esterno, panchine, segnaletica
stradale, pannelli della toponomastica, numeri civici, cartelli pubblicitari, dissuasori
stradali, insegne dei negozi) che siano riconoscibili, peculiari, efficaci, solidi,
sicuri e che non creino barriere architettoniche.
Aggiornare
le normative tecniche per gli interventi di manutenzione, ma anche della
pavimentazione di strade, marciapiedi e viali nei parchi che ne garantiscano una
maggior durata, la riduzione della fragilità, l’eliminazione di pericoli e
barriere architettoniche.
Garantire
la riconoscibilità del tessuto edilizio e della rete viaria nel Centro Storico attraverso i materiali
costruttivi tradizionali, le pavimentazioni in sampietrini e “Il colore di Roma” per le facciate degli edifici non
vincolati, in base a semplici criteri certi.
Bonificare
il Centro Storico da elementi o
intere strutture, obsoleti ed abbandonati, che sono causa di inquinamento
visivo e rischio soprattutto per anziani e disabili.
4.VERDE
STORICO E VERDE CITTADINO
Di
fronte allo stato di inaccettabile degrado e abbandono in cui è lasciato il
patrimonio verde della città creare un sistema di controllo e manutenzione
continuo, efficiente e svincolato da eventi occasionali.
Conservare
la quantità del patrimonio vegetale in base al principio: un nuovo albero per ogni albero abbattuto, tagliato, secco.
Tutelare
la qualità del Verde pubblico e privato, in particolare nell’ambito dei parchi
e delle ville storiche, in base ai principi e alle regole della Carta italiana dei giardini storici (1981) e della Carta per la salvaguardia dei giardini storici (1982). Vietare, in
questo quadro, ogni uso improprio ed ogni manifestazione incompatibile con il
carattere e la fragilità dei parchi e delle ville storiche, come per esempio:
il Concorso ippico all’interno di Villa Borghese che è risultato incompatibile
con la conservazione del verde storico.
Definire
gli usi del verde urbano in relazione alle esigenze di tutela e valorizzazione
del Centro Storico e, in particolare,
per il ripristino delle masse arboree, la definizione di spazi urbani, la creazione
di barriere visuali e la tutela dell’ambiente, un caso emblematico Lungotevere
dei Mellini.
Completare
il rilievo delle essenze vegetali presenti nei parchi e ville storiche in modo
da garantire il ripristino delle specie preesistenti e creare uno strumento
indispensabile all’eliminazione dei conflitti con usi ed interventi
programmati.
Approvare
in via definitiva ed applicare il Regolamento
del Verde Urbano di Roma.
5.EVENTI
CULTURALI
Definire
rigorosamente gli eventi ammissibili nel Centro
Storico.
Individuare
le aree compatibili con tali eventi (strade, piazze, aree archeologiche,
banchine del Tevere, aree interne ai palazzi, parchi e giardini storici) all’interno
delle Mura Aurelianee.
Programmare
gli eventi culturali nel Centro Storico
sia in termini di scansione temporale ed estensione spaziale che di
coordinamento con altri eventi in base ad un Piano di sviluppo generalmente
noto come: Ingénierie Culturelle.
Definire
per ogni tipologia di evento ammissibile le regole, i canoni d’affitto, le fideiussioni
cautelative e le compensazioni che prevedano interventi
di manutenzione ordinaria e straordinaria a vantaggio della popolazione, della
città e del sito stesso.
Individuare
le aree compatibili e disponibili per tutte le altre tipologie di eventi
nell’ambito dell’Area Metropolitana e comunque fuori dai confini del Centro Storico.
6.LEGALITÀ
Definire
i diritti già regolamentati da leggi e norme: protezione da rumori, vibrazioni,
fumi, odori, luci, radiazioni; demolizione di opere edilizie abusive e di
impianti ; presenza invasiva di pubblicità su strada, insegne e vetrine; occupazione
illegittima di suolo pubblico; controllo di attività illegali ed esercizi
commerciali abusivi e ambulantato abusivapplicando con continuità e rigore i
relativi controlli e provvedimenti sanzionatori, tali da dissuadere
drasticamente l’abusivismo.
Creare,
per ogni diritto tutelato, uno sportello
unico al quale il cittadino si può rivolgere per ottenere, senza ulteriori
passaggi, le informazioni, l’applicazione della normativa ed il riconoscimento
dei suoi diritti.
7.
RESIDENZA
Tutelare
il diritto alla residenza e alla qualità della vita nel Centro Storico ed incoraggiare la permanenza degli abitanti in base
al principio: un Centro Storico privo degli abitanti perde la sua identità culturale
e tende a trasformarsi in un “non luogo”.
Creare
incentivi fiscali e normativi, in concomitanza all’auspicato ripristino della Tutela
paesaggistica del Centro Storico,
che favoriscano il mantenimento della residenza e delle attività commerciali ad
essi collegati.
Affrontare
e risolvere le questioni legate ai cambi di destinazione d’uso per le attività
commerciali protette, ai frazionamenti delle unità immobiliari e all’utilizzo
di edifici residenziali per uso ufficio e/o commerciale.
Adottare
criteri di equità nella revisione dei canoni della ZTL per i residenti.
8.TRAFFICO
Regolamentare
in modo risolutivo il Traffico commerciale e turistico.
Far
rispettare con continuità e rigore le normative vigenti circa il carico e lo
scarico delle merci, con rispetto degli orari e delle tipologie dei mezzi mediante controlli
e sanzioni.
Proibire
l’accesso al Centro Storico dei veicoli
ingombranti e inquinanti, incentivando l’uso di veicoli ecologici per il traffico pubblico, privato e per il carico-scarico
merci. Le eccezioni sono determinate dalla tradizione come: auto e moto d’epoca
iscritte all’ASI-Automotoclub Storico Italiano.
Eliminare
i mezzi pubblici vistosamente inquinanti che vanificano con la loro presenza
qualsiasi campagna di sensibilizzazione sui problemi dell’inquinamento.
Consultare
la cittadinanza in tutte le decisioni relative al sistema dei parcheggi
pubblici e privati, introducendo una moratoria sui parcheggi interrati nel Centro Storico.
9.ECONOMIA
E MODERNIZZAZIONE
Contrastare i
condizionamenti e gli effetti negativi prodotti dal turismo di massa nell’economia:
attività commerciali ripetitive ed improprie del Centro Storico.
Eliminare
l’abusivismo commerciale in ogni sua forma e dimensione. Con le eccezioni
determinate dalla tradizione come: gli ambulanti ebrei autorizzati nel 1911 da
una bolla di Pio X a vendere ricordi ai turisti.
Mantenere e
favorire la presenza delle attività tutelate quali quelle commerciali,
artigianali ed artistiche in base al principio: un centro storico privo di
attività creative è condannato ad un declino definitivo.
Adottare,
per ogni opera da realizzare e per ogni attività di interesse pubblico, la Migliore Tecnologia Disponibile, generalmente
nota come: BAT-Best Available Technology,
avviando sinergie con attività collegate e servizi.
10.TURISMO
Ampliare
e differenziare l’offerta turistica, proponendo itinerari e siti che non rientrino
nella routine degli operatori
turistici e consentendo la conoscenza dei molteplici beni culturali e
ambientali presenti nella città.
Disciplinare
la presenza del Turismo giornaliero,
che non porta alcun beneficio economico alla città ma aumenta le condizioni di
pressione e consumo a cui è sottoposto il patrimonio storico ed archeologico
del Centro Storico. Di conseguenza
regolamentare l’ingresso e la sosta dei pullman fuori dal Centro Storico - come avvenne in occasione del Giubileo del 2000 -
ed imponendo forme di compensazione per l’uso anomalo delle risorse e dei
servizi offerti dalla città.
Regolamentare,
per gli aspetti di competenza comunale, il proliferare delle attività di
ricezione turistica extra-alberghiera quali B&B, Case vacanze, controllandone
il numero e la legittimità con verifiche continue e rigorose sul rispetto delle
regole per non svantaggiare le
attività
legittime.
Roma,
21 Maggio 2015
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