Italia Nostra Roma, legittimamente allarmata per l'opacità delle procedure della Metro C, dei costi schizzati alle stelle e della criticità degli scavi archeologici preventivi e preliminari all'intervento e non eseguiti a termini di legge, ha inviato il 10 aprile 2013 al Procuratore Regionale della Corte dei Conti una segnalazione molto circostanziata.
Secondo la segnalazione la tratta della Metro C riguarda la T3, da San Giovanni a Piazza del Colosseo.
Di seguito riportiamo integralmente la risposta scritta del Procuratore Regionale della Corte dei Conti.
"Mi riferisco alla Sua comunicazione del 10 aprile 2013, con cui si afferma che con l'apertura dei cantieri della tratta T3 della linea C della Metropolitana di Roma, la stabilità del Colosseo potrebbe essere messa a rischio, le spese per la costruzione della Metro C aumenteranno e saranno prodotti danni all'economia pubblica ed al turismo della città.
Per la gravità delle Sue affermazioni mi riservo di chiedere alla Sovrintendenza Archeologica, al Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali ed alle altre Autorità locali (Sindaco di Roma e Presidente della G.R.L.) di effettuare gli opportuni accertamenti straordinari e di riferire a questo Ufficio sui provvedimenti conseguenti che saranno adottati.
Come Le è noto, il Procure del Lazio della Corte dei Conti non ha poteri interdittivi o sospensivi nella materia delle opere pubbliche in fase di esecuzione.
Eventuali errori, causativi di danno pubblico, potranno essere accertati e contestati innanzi alla Sezione Giurisdizionale di questa Corte, quando ciò si renderà possibile ed opportuno.
Allo stato dei fatti questo Ufficio di P.R.L. è in grado di promettere la massima consentita considerazione alle Sue denunce e alle Sue valutazioni."
Il Procuratore Regionale ha quindi accolto con preoccupazione la segnalazione dell'Associazione richiedendo a tutte le Autorità preposte opportuni accertamenti straordinari. Italia Nostra Roma, ora che la Giunta Capitolina è formata, chiederà conto alle Autorità competenti di quanto è stato fatto per ottemperare alle richieste di approfondimento della Procura Regionale della Corte dei Conti.
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