SE
PASSERA’ LA PROPOSTA DI LEGGE “NORME PER IL CONTENIMENTO DELL’USO DEL
SUOLO E LA RIGENERAZIONE URBANA” POTREMO DIRE ADDIA ALL'AGRO ROMANO
Dal mese di marzo è stata depositata in
Parlamento questa proposta (primo firmatario Ermete Realacci) che nel titolo e
nella relazione dichiara di voler contenere
l’uso della risorsa suolo in quanto “elemento essenziale per la vita degli ecosistemi e del
genere umano”. Dal titolo e dalle premesse sembrerebbe che venisse sviluppato
e migliorato il Disegno di legge del Ministro all’Agricoltura del Governo Monti,
Mario Catania che tutelava il territorio
non urbanizzato per valorizzarne l’uso agricolo. Di quel Disegno di Legge viene
ripreso, riappaiono, invece, gli articoli della scellerata Legge Lupi che destinava all’edificazione il suolo rimasto libero senza tutela per il paesaggio e le aree agricole.
Dalla legge Lupi vengono resi validi i “diritti edificatori” inesistenti nella legislazione nazionale
e applicati dal Piano Regolatore di Roma con relativi irreparabili danni
ambientali e urbanistici sul territorio.
In realtà la proposta di legge
rappresenta una vera e propria deregulation urbanistica:
introduce premiabilità, compensazioni e incentivazioni di tutti i tipi.
Permette che i Comuni in cambio di aree per l’edilizia sociale possano attribuire ai
privati ulteriori “quote di edificabilità” trasferibili a
piacere.
Su 17 articoli solo i primi due
riguardano il contenimento del consumo di suolo che non ha come obiettivo di
impedirne l’edificazione, ma solo quello di renderla più onerosa. Infatti all’art. 1,comma 2, si considera il suolo non
edificato “suscettibile di contribuzione in ragione dell’impatto", cioè, più provocherà impatto più porterà risorse economiche ai Comuni. Tale concetto viene confermato dal comma 3, dove, per il
contenimento del consumo del suolo si prevede :“la mitigazione e la compensazione degli impatti ambientali provocati”
All’ art. 2, comma 1, si
prevede che il consumo del suolo venga “gravato
da un contributo per la tutela del suolo e la rigenerazione urbana legato alla
perdita di valore ecologico,
ambientale e paesaggistico che esso determina”, cioè, si arriva
all’assurdo di prevedere di monetizzare il danno ecologico, ambientale e
paesaggistico che sarà prodotto dal consumo del suolo: più sarà alto il danno, più i comuni potranno incamerare finanziamenti. Che importa se poi potranno servire a progetti
per la tutela del suolo e la rigenerazione urbana? Si finanzia la ripresa edilizia consumando
il suolo rimasto ancora libero.
ITALIA NOSTRA ROMA si
appella a tutti i Gruppi parlamentari perché fermino questa proposta che, se
approvata, determinerà la sicura scomparsa del territorio pregiato dell’Agro
romano che non ha, colpevolmente, ancora valide tutele ed è attualmente sotto
attacco dalla maggior parte delle 106 proposte di delibere fermate dalla
mobilitazione di giorni e notti in Consiglio comunale da parte di comitati e
associazioni dei cittadini che hanno accolto l’appello lanciato da ITALIA NOSTRA ROMA.
ITALIA NOSTRA ROMA è stupita e preoccupata di vedere
come primo firmatario Ermete Realacci, Presidente Onorario di Legambiente, che
dovrebbe essere un’associazione ambientalista, e tra gli altri firmatari Mario
Catania che fu lodato quando era Ministro per il suo Disegno di Legge “salva suoli” .
Apprezza invece Ilaria Borletti Buitoni, già presidente del FAI e oggi Sottosegretario ai Beni Culturali, che ha ritirato la propria firma.
0 commenti:
Posta un commento