Italia Nostra Roma apprezza vivamente la
mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Roma sulla sorte di
Villa Blanc. Il Consiglio comunale con questa mozione ha rappresentato al
Sindaco e alla Giunta, e crediamo anche a tutte le altre Autorità competenti,
dalla Regione al Ministero dei Beni Culturali quanto segue: “quarant’anni, e
cioè 4 decenni, di impegno di comitati, associazioni, cittadini, persone
illustri di questa città che hanno lottato per affermare un principio elementare:
Villa Blanc è una Villa storica, unica e, a tutti gli effetti, una delle più originali
ville storiche di Roma. Va, pertanto, messa a disposizione del godimento di
tutti coloro che l’apprezzano, la vogliono visitare o vogliono sostare
all’ombra delle sue palme”.
La sua destinazione a verde
pubblico è stata conquistata a furor di popolo e sancita nelle sedi competenti.
Per offrirla al pubblico godimento dei romani sono stati scritti centinaia di
articoli, c’è stata la prelazione esercitata dal Ministro Ronchey nel ’93 e il
successivo aberrante arresto dell’allora Soprintendente Francesco Zurli e del
Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali Francesco Sisinni, per
inesistenti sospetti di eccesso di valutazione, sono seguiti ulteriori tentativi
di permuta purtroppo andati a vuoto, è stata scomodata anche la legge per Roma
Capitale che l’ha inserita nel programma di espropri.
Oggi, dunque, il minimo che si deve
ottenere, come chiede il Consiglio comunale, è l’uso del suo parco da parte dei
cittadini dall’alba al tramonto, alla pari di qualsiasi altro parco pubblico
cittadino in conformità con il Piano Regolatore. Il tutto nella piena
compatibilità della presenza dell’Università LUISS che non può ignorare che in
tutto il mondo, nei campus, le attività didattiche convivono serenamente e
felicemente con la presenza di uomini, donne, bambini e famiglie nei loro
parchi.
Per nessun altro obiettivo a Roma,
generazioni di cittadini hanno combattuto con tanto impegno. Lo schiaffo della
LUISS a questi cittadini, negando loro l’accesso, servirebbe solo a lacerare
ulteriormente il tessuto demografico di questo Paese.
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