COMUNICATO STAMPA
30 giugno 2015
GLI STADI DELLA
ROMA E DELLA LAZIO
SERVONO PER LIBERARE
IL COMPLESSO MONUMENTALE DEL FORO
ITALICO
Gli stadi vanno
costruiti fuori dall’area urbana, in area metropolitana e in luoghi
idonei.
Italia Nostra Roma sottolinea da anni che gli stadi della
Roma e della Lazio servono per liberare il Complesso Monumentale del Foro
Italico dall’uso devastante prodotto settimanalmente dalle partite di
calcio.
Il Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, nell’ultima
riunione del Comitato per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico, ha stabilito per il
Complesso del Foro Italico e lo Stadio Olimpico, prescrizioni severissime per la
messa in sicurezza dell’area durante le partite di calcio.
“L’utilizzo dello Stadio Olimpico quindi potrà avvenire,
nel campionato 2015-2016, purchè siano osservate le seguenti prescrizioni:
innalzamento delle barriere che superano il settori “distinti” dalle “Curve”, in
modo da impedirne lo scavalcamento; divisione delle due curve in due settori,
attraverso di un apposita barriera; riduzione della capienza delle due “curve”;
installazione di apposite separazioni, atte a creare “corridoi” per rendere più
agevoli le operazioni di filtraggio e pre-filtraggio dei tifosi che accedono
alle curve”.
Prescrizioni che hanno provocato un terremoto tra il
Comitato Olimpico e le due società calcistiche. Anche la sicurezza dello Stadio
Olimpico è, quindi, fortemente compromessa.
Gli stadi vanno
costruiti fuori dall’area urbana, in area metropolitana e in luoghi
idonei.
Lo stadio di Tor di Valle è sicuramente una scelta
inidonea. Il fiume Tevere non esonda in quell’area ma la sicurezza degli
abitanti di Torrino 2 è messa a gravissimo rischio dal fosso di Vallerano:
Rischio R4 che allo stato attuale, senza corpose e costose ma inevitabili opere
di mitigazione, significa anche perdita di vite umane.
Italia Nostra Roma, avendo per prima sollevato il
problema, ritiene inaccettabile la costruzione dello stadio in quell’area, che
ha un assetto idrogeologico ad altissimo rischio. Il milione di metri cubi di
costruzione, in compensazione, sono intollerabili e vanno in controtendenza
rispetto al consumo zero del territorio.
Lo sport è una scusa risibile, in realtà a Tor di Valle
si sta configurando una speculazione edilizia di proporzioni
inaudite.
Lo stadio della
Roma va costruito ma sicuramente non a Tor di
Valle.
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