martedì 23 giugno 2015

STADIO DELLA ROMA: IL GIOCO DELLE TRE PROCURE

Lo stadio di Tor di Valle è nato sotto cattiva stella. A partire dal punto d'origine: la sua reale proprietà. Italia Nostra Roma, prima di tutti, sollevò il reale problema della proprietà.


La società Sais di Papalia è fallita e il giudice fallimentare ha rinviato la data della sentenza. Non è difficile capire che la certezza granitica del costruttore Parnasi di esserne il reale proprietario è costruita sulla sabbia. Chi è il reale proprietario dell'area.
Le procure di Roma, Firenze e Napoli hanno aperto altrettanti fascicoli per bancarotta fraudolenta da parte delle società che nel tempo hanno gestito l'ex ippodromo di Tor di Valle. La Corte di Cassazione, quindi, deciderà quale procura sarà titolare dell'indagine.
Ma nonostante ciò il Comune di Roma, ignorando o fingendo di ignorare il vulnus sull'eventuale bancarotta fraudolenta della società Sais e della conseguente incertezza della proprietà di Parnasi, seguita a proclamare "avanti tutta", sembra che il progetto sia stato, infatti, già inoltrato alla Regione Lazio per le ulteriori valutazioni.
Atteggiamento incosciente e temerario in questo particolare momento della vita politica di Roma Capitale nel quale la chiarezza degli atti amministrativi e l'inattaccabilità delle procedure dovrebbe essere l'unica strada che è doveroso perseguire.
Come si fa a sbandierare come fatto un progetto, il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, quando sarà una Procura (non si quando) a decidere nel merito sulla natura del fallimento della società Sais.
L'accelerazione dei passaggi burocratici per lo Stadio della Roma a Tor di Valle è esponenziale.

0 commenti:

Posta un commento

Share

Twitter Facebook Digg Stumbleupon Favorites More