Gestione
urbana e protezione idrogeologica a Roma.
Proposte
per il Comune
organizzato da Italia
Nostra - Sezione romana e Sigea Società Italiana di Geologia Ambientale
in Roma, giovedì 25
giugno 2015
MOZIONE FINALE
Alla
chiusura del convegno è stata decisa una
mozione finale sotto riportata affinché i diversi ed importanti temi trattati
nel Seminario da illustri relatori e poi ampiamente dibattuti
non restassero solo patrimonio dei
presenti ma potessero dare risposte ed indicazioni ai principali
problemi geoambientali che affliggono il territorio urbano, limitando non solo
la sicurezza del tessuto urbano e della popolazione, ma anche lo sviluppo
economico ed ambientale.
Dall’insieme dei temi
trattati risulta necessaria la congruità fra gestione urbana della città
e mitigazione del rischio idrogeologico, che
dovrebbe basarsi su:
-un coordinamento
generale degli studi idrologici e geologici per superare le conoscenze puntuali
e mirare ad un’analisi integrata del sistema suolo/sottosuolo;
-presa d’atto della
criticità idrogeologica del territorio cittadino, vietando le costruzioni in
aree definite a rischio dalle autorità competenti e richiedendo approfonditi studi geologici e
idrologici per tutte le aree a rischio potenziale; un caso particolare è
costituito dai parcheggi interrati nel centro storico, caratterizzati spesso da
progetti incompleti – basati su insufficienti risultati di indagini geotecniche e idrogeologiche – e da realizzazioni che hanno causato numerosi
dissesti statici nei fabbricati contigui;
-riduzione del consumo di suolo, che si
traduce nel recupero dell’edificato e nel riconoscere il ruolo ecologico e sociale della agricoltura urbana e
periurbana;
-osservare il principio della invarianza
idraulica;
-manutenzione e monitoraggio delle opere di
difesa del suolo, in particolare di quelle idrauliche, per assicurarne
l’efficienza e l’efficacia;
-formazione e aggiornamento continuo di una
banca – dati relativa a dissesti
idrogeologici al fine di assicurare una efficace prevenzione ed una migliore
gestione delle emergenze e delle attività post-emergenziali, integrandosi col
sistema SIRDIS della Regione Lazio;
-migliorare la capacità di controllo e
monitoraggio del territorio da parte dei Municipi, che raccolgono le
segnalazioni della cittadinanza;
-una reale attuazione dei requisiti di
partecipazione pubblica attiva e di informazione/educazione al rischio, anche
mediante la valorizzazione di esperienze virtuose di programmazione negoziata
territoriale, come i “contratti di fiume”.
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