Italia Nostra – sezione di Roma –
sostiene con convinzione la proposta, giunta da autorevoli voci, per una
destinazione museale del Palazzo del Quirinale in Roma limitatamente alla sua
parte più preziosa e monumentale.
Naturalmente è ragionevole
pensare che in alcune circostanze, quando debba essere utilizzato per cerimonie
o ricevimenti di grande rilevanza istituzionale, il Palazzo sia interdetto alle
visite.
Ma è noto che tali eventi si
verificano solo pochissime volte nell’arco dell’anno, e non sembrerebbero
costituire un ostacolo insormontabile.
Italia Nostra nel condividere la
proposta si affida naturalmente alla discrezionalità del nostro nuovo
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale spetta ogni decisione
in merito
La predicazione dei padri fondatori di Italia Nostra, e tra questi
l’ indimenticabile presidente della sezione di Roma, Antonio Cederna, che nella
sua vita giornalistica e letteraria ha costantemente propugnato la tutela dei
Beni Culturali ci porta spontaneamente ad auspicare che il Palazzo del
Quirinale possa essere goduto da tutti i cittadini
Nel caso del Palazzo del
Quirinale, non vi può essere alcun dubbio sul suo enorme valore e sullo straordinario
interesse, anche internazionale, che la sua apertura quotidiana al pubblico
susciterebbe.
Il Quirinale è, infatti, senza
ombra di dubbio, da ogni punto di vista, il palazzo storico più importante di
Roma: non solo per la sua maestosa architettura, per la sua imponenza e per i
tesori artistici in esso conservati, ma anche per la splendida posizione a
dominio di tutto il centro storico di Roma e per la magnificenza della piazza
sulla quale si affaccia. Esso è una concentrazione di meraviglie alla cui
realizzazione hanno dato il loro apporto, nell’arco di vari secoli, architetti
ed artisti quali Martino Longhi il Vecchio, Domenico Fontana, Carlo Maderno,
Gian Lorenzo Bernini, Pietro da Cortona, Guido Reni, Ferdinando Fuga.
In questo momento di crisi, che
vede l’Italia perdere inopinatamente posti nella graduatoria del turismo
internazionale, non vi è poi dubbio che la realizzazione di un così
straordinario potenziamento dell’offerta culturale della capitale avrebbe
effetti largamente positivi.
In altre grandi capitali italiane europee le regge e i
castelli edificati nel corso dei secoli da re e imperatori sono praticamente
tutti trasformati in musei: a Vienna il complesso dell’Hofburg, il
Belvedere e la Reggia di Schonbrunn costituiscono le più importanti
attrazioni turistiche di quella città.
A Parigi lo stesso accade con la
Reggia di Versailles e con il Louvre. A Madrid il Palazzo Reale è
visitabile tutti i giorni, per quasi tutto l’anno, nonostante sia parzialmente
utilizzato dai sovrani. A Londra anche il Castello di Windsor è
visitabile per gran parte dei giorni dell’anno, nonostante la Regina Elisabetta
vi trascorra molti fine settimana e più volte all’anno vi organizzi banchetti e
ricevimenti ufficiali, mentre è museo a tutti gli effetti la Reggia di Hampton
Court.
Quanto sopra dovrebbe consentire
una adeguata riflessione sulla attendibilità della proposta, che gli organi
politici e tecnici sapranno poi come rendere attuabile, nel pieno rispetto
delle esigenze della più alta istituzione della Repubblica.
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