La Casa della Scherma al Foro Italico, opera di Moretti nota in tutto il mondo, con i mosaici di Canevari e gli affreschi interni di Capizzano, è stata "utilizzata" per la presentazione del nuovo suv Levante della Maserati.
Il DO.CO.MO.MO (Documentation and Conservation Moderns Monuments) ne ha documentato il valore storico e artistico.
La presentazione di un'automobile in un luogo storico non è certo una sorpresa.
Anche l'Ara Pacis, il "cassone" di Richard Meier sul Lungotevere in Augusta, vistosamente inutile ed ipertrofico, è stato utilizzato per l'esposizione della Smart. L'aspetto di un autolavaggio c'è e quindi, per i decisori, è stata decisione" fisiologica". Nessun altro commento fa fare, abbiamo già contrastato quell'inutile architettura e l'inutile spesa di danaro pubblico.
Torniamo alla Maserati e alla Casa della Scherma, vincolata ai sensi del Codice dei Beni Culturali.
Luci psichedeliche da discoteca,
una buca da meccanico dalla quale supponiamo sia comparsa la prestigiosa autovettura di marca italiana,
marchio noto, peraltro per produzioni di lusso, di stile e di gusto.
Le foto che compaiono sul nostro blog sono state fatte con il cellulare di un cittadino sensibile che ha rilevato, indignato, la volgarità della presentazione ed ha inviato a noi la segnalazione.
Se la qualità dell'immagine è un pò scarsa ce ne scusiamo, ma quello che è stato visto è di qualità ancora più scarsa
Il Foro Italico ed i suoi luoghi più prestigiosi sono oggetto di commercio da "cacciata dal tempio".
Tutela zero e valorizzazione insensata.Il Protocollo tra Coni Servizi SpA ed il Ministero dice tutt'altro.
Italia Nostra Roma si domanda chi abbia rilasciato il nulla osta senza controllare il progetto di allestimento obiettivamente brutto, di pessima qualità considerando il contesto nel quale viene inserito.
Usare i monumenti come sfondo artificioso per scopi meramente commerciali è una caduta di stile inaccettabile.
Il Ministero dei Beni Culturali deve impedire lo sfruttamento dei beni culturali vincolati, è evidente che il lassismo dei controlli o, ci auguriamo, la mancanza di comunicazioni, provoca una deriva pericolosissima che deve essere fortemente contrastata.
Quanti dei soldi raccattati verranno investiti nel restauro della Casa della Scherma il cui rivestimento di marmo di Carrara da anni cade a pezzi?
Neanche un euro probabilmente.
Anche, però, se fosse stato destinato il 100% del contributo non è in nessun modo giustificato l'uso improprio e a nostro parere illegittimo di un monumento che non può essere utilizzato come una macchinetta per far soldi.
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