ITALIA NOSTRA
COMUNICATO STAMPA
APPELLO URGENTE AL MINISTRO DEL MIBACT
ON. DARIO FRANCESCHINI
PERCHE’ ESERCITI LA PRELAZIONE SUL PALAZZO CANEVARI
PROPRIETA’ OGGI DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI
IL MUSEO GEOLOGICO NAZIONALE
DEVE TORNARE NELLO STORICO PALAZZO VOLUTO DA
QUINTINO SELLA
Il 15 settembre prossimo scade il diritto di prelazione da parte del Ministero dei Beni Culturali per il palazzo vincolato dell’ing. Canevari a Largo di S.Susanna.
L’edificio fu voluto alla fine dell’800, da Quintino Sella per il Regio Ufficio Geologico e principalmente per ospitare i Musei di Scienze della Terra dell’Italia Unita e la continua elaborazione della Carta Geologica dello Stato. E’ vincolato come uno dei primi esempi di “stile liberty” nell’edilizia pubblica.
Nel 2003 il palazzo fu cartolarizzato dall’allora Governo per fare cassa e purtroppo il Comune non si oppose. Oggi dopo vari passaggi di proprietà (pubblica/privata) è tornato di proprietà dello Stato tramite la Cassa Depositi e Prestiti – CDP Immobiliare che lo vuole utilizzare per gli uffici dei suoi dipendenti.
Italia Nostra Roma è venuta a conoscenza della scadenza del diritto di prelazione da parte del MIBACT solo ieri ed ha inviato subito un appello sia al Ministro Franceschini perché lo eserciti sul palazzo Canevari, sia al Ministro dell’Ambiente Galletti competente per tutte le importanti documentazioni del Museo Geologico (collezioni geologiche e storiche, alcune uniche al mondo come quella dei “Tipi fossili”, la biblioteca con tutte le cartografie ecc.). Questi materiali preziosi per conoscere il nostro territorio sono sottratti da anni allo studio della comunità scientifica.
Infatti da anni tutte le raccolte sono imballate e, dopo vari depositi, sono nascoste nei magazzini dell’ISPRA.
Se i due Ministri daranno una risposta positiva si ricostituirebbe finalmente quel Museo Geologico Nazionale per il quale la comunità geologica insieme a autorevoli istituzioni scientifiche (UNESCO, Accademia dei Lincei, Società Geologica Italiana, FIST) hanno chiesto da tempo di ripristinare nel suo “contenitore” originario.
Il Palazzo Canevari non dovrà essere un luogo di sola esposizione museale, ma un polo ambientale e un presidio per l’educazione alla tutela del territorio partendo dalla conoscenza delle sue straordinarie bellezze e delle sue più gravi criticità.
Un Museo di Geologia “Nazionale” è presente in tutte le altre principali capitali europee (Berlino,Londra,Parigi, Pietroburgo). Perché continuare a privare Roma del luogo simbolo della geologia italiana e che potrebbe diventare un centro scientifico e culturale non solo per gli esperti, ma aperto specialmente all’informazione e al coinvolgimento dei cittadini e delle scuole?
DI SEGUITO TESTO DELL' APPELLO INVIATO AL MINISTRO
AL
MINISTRO DEL MIBACT
On
Dario Franceschini
APPELLO URGENTE
PERCHE’
VENGA ESERCITATO IL
DIRITTO DI PRELAZIONE
PER IL PALAZZO CANEVARI, SEDE
STORICA DEL MUSEO GEOLOGICO
Italia Nostra Roma ha appreso in questi giorni che il 15
settembre dovrebbe scadere il diritto di esercitare la prelazione sul Palazzo
dell’Ing. Canevari, a Largo S. Susanna a Roma, edificio voluto alla fine
dell’800, da Quintino Sella per il Regio Ufficio Geologico e per essere sede dello
straordinario Museo Geologico Nazionale.
L’appello che Italia Nostra Roma, Le invia oggi è rivolto a raggiungere
l’obiettivo di recuperare alle funzioni originarie il prestigioso edificio
riportando al suo interno le Collezioni geologiche e storiche, da anni
imballate e trasferite (più volte) in magazzini. Alcune di esse sono uniche al
mondo come ad esempio quella dei “Tipi fossili” esemplari unici di riferimento
internazionale.
Si ricostituirebbe finalmente quel Museo Geologico Nazionale sottratto per
tanti anni alla fruizione della comunità scientifica e ai cittadini, e per il
quale la comunità geologica insieme a autorevoli istituzioni scientifiche
(UNESCO, Accademia dei Lincei, Società Geologica Italiana, FIST) hanno chiesto
da tempo di riportare nel suo “contenitore” originario.
Oggi questo è possibile in quanto, dopo la mai
tanto contestata cartolarizzazione del 2003 voluta dal Ministro Tremonti, il
Palazzo Canevari, dopo vari passaggi di proprietà (pubblica/privata), è tornato
di proprietà dello Stato tramite la Cassa Depositi e Prestiti – CDP Immobiliare
che lo vuole utilizzare per gli uffici dei
suoi dipendenti.
La
destinazione d’uso ad uffici del Palazzo
- che era stato voluto da
Quintino Sella per ospitare, principalmente, i Musei di Scienze della Terra
dell’Italia Unita e l’elaborazione della Carta Geologica dello Stato - costituisce la rinuncia a volere,
finalmente, far fruire le raccolte scientifiche, ad esso destinate, e
oggi colpevolmente nascoste in magazzini.
Continuerebbe a prodursi
l’insanabile perdita di memoria nella conoscenza del territorio che investirà
anche le generazioni future, in quanto la storia e la cultura del suolo sono
indispensabili non solo per l’identità storica, ma anche per una efficace pianificazione
territoriale, per la salvaguardia dell’ambiente e per la prevenzione dei rischi
idrogeologici sempre più in aumento nel nostro paese.
Infatti il Palazzo Canevari,
nel futuro, non dovrà essere un luogo di
sola esposizione museale, ma un polo ambientale nazionale e un presidio per
l’educazione alla tutela del territorio partendo dalla conoscenza delle sue
straordinarie bellezze e delle sue più gravi criticità.
Le facciamo presente che un Museo di Geologia
“Nazionale” è presente in tutte le altre principali capitali europee (Berlino,Londra,Parigi, Pietroburgo). Perché
continuare a privare Roma del luogo simbolo della geologia italiana e che
potrebbe diventare un centro scientifico e culturale non solo per gli esperti,
ma aperto specialmente all’informazione e al coinvolgimento dei cittadini e
delle scuole.
Infine, nel rimandare a più ampie e documentate informazioni
sul valore e la vicenda dell’edificio a
quanto descritto nell’allegato a
questo appello, Le ricordiamo i vincoli che interessano il Palazzo Canevari :
- nel 1991 è stato emesso il
vincolo architettonico come uno dei primi esempi di “stile liberty”
nell’edilizia pubblica e per le particolari caratteristiche degli spazi interni
e degli arredi dedicati ad accogliere le Collezioni geologiche e storiche del
territorio (non solo di quello italiano) di grande valore scientifico. Le
collezioni costituivano con la biblioteca un unicum culturale con il palazzo;
- vi è un vincolo sugli arredi
storici ed infatti quelli della biblioteca sono ancora in sito ed è tutelato ope legis il patrimonio geologico e
storico delle collezioni, oggi conservato all’ISPRA, purtroppo stivato in
magazzini per mancanza di spazi dove collocarlo;
- nel 2004 è stato apposto un
vincolo archeologico in quanto le campagne di scavo, alla base dell’edificio, hanno
portato alla luce un tratto delle mura “serviane”-
Con la viva speranza che Ella accolga il
nostro appello ponendo fine a una vicenda che non fa onore al nostro paese, decisa
senza alcun riguardo della storia, della cultura e della scienza,
Le inviamo i nostri migliori
saluti
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