Il Manifesto che Italia Nostra Roma ha presentato venerdì alla stampa, alla presenza del Sottosegretario di
Stato ai Beni e alle Attività Culturali, On.le Ilaria Borletti Buitoni, ha ottenuto numerosi apprezzamenti. Tra questi proprio quello del Sottosegretario che ha
confermato che il problema principale all’ordine del giorno del Ministero per
la tutela paesaggistica del Centro Storico di Roma è già all’attenzione del suo
Dicastero e ha garantito il proprio impegno personale nel raggiungimento dei
risultati auspicati negli interventi.
Di seguito riportiamo il Manifesto con i 10 principi irrinunciabili e le 10 proposte.
“MANIFESTO
DI ITALIA NOSTRA
SUL
CENTRO STORICO DI ROMA:
10
PRINCIPI IRRINUNCIABILI”
Italia Nostra
non può parlare di Centro Storico senza ricordare che la sua azione odierna si
collega sempre direttamente alla lezione sulla “Cultura della Conservazione”dei
centri storici, nata negli anni ’50 dopo gli appassionati articoli che Antonio
Cederna scrisse su “Il Mondo”: lo sventramento a Via Vittoria per creare una
strada di collegamento tra Via Veneto e Via del Corso. I fondamenti di tale
“Cultura della Conservazione”sono delineati ottimamente sul primo Bollettino di
Italia Nostra che, nel rispetto delle volontà di Antonio Cederna, oggi vogliamo
ripubblicare quale essenziale premessa (allegato).
Il documento di
Italia Nostra Roma e le proposte in esso contenute derivano dalla
consapevolezza che il Centro Storico
di Roma, nonostante la sua enorme importanza e la pressione a cui è sottoposto,
oggi è privo di Tutela paesaggistica e di un Progetto complessivo che
richiederebbero la decisione “politica” del ritorno di un Assessorato al Centro Storico,
che ha avuto illustri precedenti nei Prof. Arch. Vittoria Calzolari e Prof.
Arch. Carlo Aymonino, che sia in grado
di svolgere compiti strategici, finora colpevolmente disattesi, di cabina di
regia per la pianificazione, l'attivazione ed il coordinamento di tutti gli
interventi necessari a fronteggiare la drammatica situazione di degrado ed
illegalità che ormai devasta il più esteso ed importante Centro Storico del mondo.
La gestione di
Roma e del suo straordinario patrimonio avviene senza la preliminare
definizione e condivisione di quelle che,
nei Paesi di cultura anglosassone, vengono definite “politiche”. L’Amministrazione
dovrebbe stabilire e la cittadinanza dovrebbe conoscere quali siano gli
obiettivi che i responsabili delle decisioni intendono perseguire nei
principali settori della vita collettiva e con quali strategie intendano
raggiungerli per assicurare la tutela dei beni culturali, lo stato
dell’ambiente e la qualità della vita nella città. Attività da attuare
nell’ambito del Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33, “Riordino della
disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni”.
L Italia Nostra
Roma non può sostituirsi al Governo Centrale e alle Amministrazioni Regionale e
Comunale per le “politiche” generali ma, nell’ambito delle sue competenze che
riguardano la tutela del “patrimonio storico, artistico e naturale”, sente il
dovere di proporre dei principi, che dovrebbero essere presenti in ogni
decisione pubblica, e indicare le
relative priorità.
In questa
prospettiva, la Italia Nostra Roma ha individuato, per il momento, dieci principi per il Centro Storico, che considera irrinunciabili ed indifferibili, e dieci proposte operative che
dovrebbero caratterizzare le relative “politiche”. “Politiche” che potrebbero,
nel loro insieme, contribuire a scrivere una futura “Charta di Roma” per le
grandi città storiche.
10 PRINCIPI IRRINUNCIABILI
1.BENI
CULTURALI
Considerare
il Centro Storico di Roma, come previsto
dalla Carta di Gubbio del 1960, un
unico monumento complessivo ed unitario, formato dalle opere architettoniche
monumentali e dal tessuto storico degli edifici, dalle strade e dalle piazze
che le connettono.
Ripristinare,
dunque, la tutela paesaggistica del
Centro Storico oggi assente e le Norme
Tecniche del Piano Regolatore Generale del 1965 (Zona A) purtroppo cancellate dal nuovo Piano Regolatore Generale del 2008.
Dopo
aver ottenuto dalla Regione o dal MIBACT il vincolo paesaggistico, va attuato il Piano di Gestione dell’UNESCO che
non dà norme di tutela, ma solo linee guida
per il Centro Storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede
nella città e San Paolo fuori le mura, in quanto Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
2.ARCHEOLOGIA
Adottare il
principio che: le aree archeologiche non sono “fosse”, dove si intravedono manufatti
incomprensibili ai cittadini attuali, ma porzioni di una città che era stata
costruita per soddisfare le esigenze di altri cittadini. Solo se si
garantisce la leggibilità dei resti archeologici e si consente un uso,
ovviamente regolamentato e protetto, delle aree più significative, la città
antica rappresenterà un valore culturale per la popolazione attuale.
Bisogna ripensare
alle aree archeologiche del Centro
Storico, in termini storici ed ambientali, con una progettazione unitaria e
coerente, realizzabile con finanziamenti e tempi certi. Progettazione che ne
ridisegni l’accessibilità, la leggibilità e le sistemazioni a verde, evitando
che si creino delle cesure o dei vuoti all’interno delle Mura Aurelianee.
Ad esempio,
l’area oggi attraversata da via dei Fori Imperiali, in molti tratti, si
presenta come uno spazio discontinuo ed irrisolto segnato da fossati intransitabili che richiede
decisioni ampiamente condivise.
3.ARREDO
URBANO
Definire
un abaco degli elementi dell’arredo
di Roma (lampioni, fontanelle, cestini da esterno, panchine, segnaletica
stradale, pannelli della toponomastica, numeri civici, cartelli pubblicitari, dissuasori
stradali, insegne dei negozi) che siano riconoscibili, peculiari, efficaci, solidi,
sicuri e che non creino barriere architettoniche.
Aggiornare
le normative tecniche per gli interventi di manutenzione, ma anche della
pavimentazione di strade, marciapiedi e viali nei parchi che ne garantiscano una
maggior durata, la riduzione della fragilità, l’eliminazione di pericoli e
barriere architettoniche.
Garantire
la riconoscibilità del tessuto edilizio e della rete viaria nel Centro Storico attraverso i materiali
costruttivi tradizionali, le pavimentazioni in sampietrini e “Il colore di Roma” per le facciate degli edifici non
vincolati, in base a semplici criteri certi.
Bonificare
il Centro Storico da elementi o
intere strutture, obsoleti ed abbandonati, che sono causa di inquinamento
visivo e rischio soprattutto per anziani e disabili.
4.VERDE
STORICO E VERDE CITTADINO
Di
fronte allo stato di inaccettabile degrado e abbandono in cui è lasciato il
patrimonio verde della città creare un sistema di controllo e manutenzione
continuo, efficiente e svincolato da eventi occasionali.
Conservare
la quantità del patrimonio vegetale in base al principio: un nuovo albero per ogni albero abbattuto, tagliato, secco.
Tutelare
la qualità del Verde pubblico e privato, in particolare nell’ambito dei parchi
e delle ville storiche, in base ai principi e alle regole della Carta italiana dei giardini storici (1981) e della Carta per la salvaguardia dei giardini storici (1982). Vietare, in
questo quadro, ogni uso improprio ed ogni manifestazione incompatibile con il
carattere e la fragilità dei parchi e delle ville storiche, come per esempio:
il Concorso ippico all’interno di Villa Borghese che è risultato incompatibile
con la conservazione del verde storico.
Definire
gli usi del verde urbano in relazione alle esigenze di tutela e valorizzazione
del Centro Storico e, in particolare,
per il ripristino delle masse arboree, la definizione di spazi urbani, la creazione
di barriere visuali e la tutela dell’ambiente, un caso emblematico Lungotevere
dei Mellini.
Completare
il rilievo delle essenze vegetali presenti nei parchi e ville storiche in modo
da garantire il ripristino delle specie preesistenti e creare uno strumento
indispensabile all’eliminazione dei conflitti con usi ed interventi
programmati.
Approvare
in via definitiva ed applicare il Regolamento
del Verde Urbano di Roma.
5.EVENTI
CULTURALI
Definire
rigorosamente gli eventi ammissibili nel Centro
Storico.
Individuare
le aree compatibili con tali eventi (strade, piazze, aree archeologiche,
banchine del Tevere, aree interne ai palazzi, parchi e giardini storici) all’interno
delle Mura Aurelianee.
Programmare
gli eventi culturali nel Centro Storico
sia in termini di scansione temporale ed estensione spaziale che di
coordinamento con altri eventi in base ad un Piano di sviluppo generalmente
noto come: Ingénierie Culturelle.
Definire
per ogni tipologia di evento ammissibile le regole, i canoni d’affitto, le fideiussioni
cautelative e le compensazioni che prevedano interventi
di manutenzione ordinaria e straordinaria a vantaggio della popolazione, della
città e del sito stesso.
Individuare
le aree compatibili e disponibili per tutte le altre tipologie di eventi
nell’ambito dell’Area Metropolitana e comunque fuori dai confini del Centro Storico.
6.LEGALITÀ
Definire
i diritti già regolamentati da leggi e norme: protezione da rumori, vibrazioni,
fumi, odori, luci, radiazioni; demolizione di opere edilizie abusive e di
impianti ; presenza invasiva di pubblicità su strada, insegne e vetrine; occupazione
illegittima di suolo pubblico; controllo di attività illegali ed esercizi
commerciali abusivi e ambulantato abusivo applicando con continuità e rigore i
relativi controlli e provvedimenti sanzionatori, tali da dissuadere
drasticamente l’abusivismo.
Creare,
per ogni diritto tutelato, uno sportello
unico al quale il cittadino si può rivolgere per ottenere, senza ulteriori
passaggi, le informazioni, l’applicazione della normativa ed il riconoscimento
dei suoi diritti.
7.
RESIDENZA
Tutelare
il diritto alla residenza e alla qualità della vita nel Centro Storico ed incoraggiare la permanenza degli abitanti in base
al principio: un Centro Storico privo degli abitanti perde la sua identità culturale
e tende a trasformarsi in un “non luogo”.
Creare
incentivi fiscali e normativi, in concomitanza all’auspicato ripristino della Tutela
paesaggistica del Centro Storico,
che favoriscano il mantenimento della residenza e delle attività commerciali ad
essi collegati.
Affrontare
e risolvere le questioni legate ai cambi di destinazione d’uso per le attività
commerciali protette, ai frazionamenti delle unità immobiliari e all’utilizzo
di edifici residenziali per uso ufficio e/o commerciale.
Adottare
criteri di equità nella revisione dei canoni della ZTL per i residenti.
8.TRAFFICO
Regolamentare
in modo risolutivo il Traffico commerciale e turistico.
Far
rispettare con continuità e rigore le normative vigenti circa il carico e lo
scarico delle merci, con rispetto degli orari e delle tipologie dei mezzi mediante controlli
e sanzioni.
Proibire
l’accesso al Centro Storico dei veicoli
ingombranti e inquinanti, incentivando l’uso di veicoli ecologici per il traffico pubblico, privato e per il carico-scarico
merci. Le eccezioni sono determinate dalla tradizione come: auto e moto d’epoca
iscritte all’ASI-Automotoclub Storico Italiano.
Eliminare
i mezzi pubblici vistosamente inquinanti che vanificano con la loro presenza
qualsiasi campagna di sensibilizzazione sui problemi dell’inquinamento.
Consultare
la cittadinanza in tutte le decisioni relative al sistema dei parcheggi
pubblici e privati, introducendo una moratoria sui parcheggi interrati nel Centro Storico.
9.ECONOMIA
E MODERNIZZAZIONE
Contrastare i
condizionamenti e gli effetti negativi prodotti dal turismo di massa nell’economia:
attività commerciali ripetitive ed improprie del Centro Storico.
Eliminare
l’abusivismo commerciale in ogni sua forma e dimensione. Con le eccezioni
determinate dalla tradizione come: gli ambulanti ebrei autorizzati nel 1911 da
una bolla di Pio X a vendere ricordi ai turisti.
Mantenere e
favorire la presenza delle attività tutelate quali quelle commerciali,
artigianali ed artistiche in base al principio: un centro storico privo di
attività creative è condannato ad un declino definitivo.
Adottare,
per ogni opera da realizzare e per ogni attività di interesse pubblico, la Migliore Tecnologia Disponibile, generalmente
nota come: BAT-Best Available Technology,
avviando sinergie con attività collegate e servizi.
10.TURISMO
Ampliare
e differenziare l’offerta turistica, proponendo itinerari e siti che non rientrino
nella routine degli operatori
turistici e consentendo la conoscenza dei molteplici beni culturali e
ambientali presenti nella città.
Disciplinare
la presenza del Turismo giornaliero,
che non porta alcun beneficio economico alla città ma aumenta le condizioni di
pressione e consumo a cui è sottoposto il patrimonio storico ed archeologico
del Centro Storico. Di conseguenza
regolamentare l’ingresso e la sosta dei pullman fuori dal Centro Storico - come avvenne in occasione del Giubileo del 2000 -
ed imponendo forme di compensazione per l’uso anomalo delle risorse e dei
servizi offerti dalla città.
Regolamentare,
per gli aspetti di competenza comunale, il proliferare delle attività di
ricezione turistica extra-alberghiera quali B&B, Case vacanze, controllandone
il numero e la legittimità con verifiche continue e rigorose sul rispetto delle
regole per non svantaggiare le
attività
legittime.
“MANIFESTO DI ITALIA NOSTRA
SUL CENTRO STORICO DI ROMA:
10 PROPOSTE OPERATIVE”
I dieci principi danno origine ad una
molteplicità di proposte operative
che possono essere settoriali o
trasversali quando interessano più aspetti e offrono soluzioni a più problemi
del Centro Storico.
Al momento sono state individuate le
dieci proposte seguenti che sono accumunate dall’obiettivo di migliorare, con
sistemi poco costosi, la qualità dell’ambiente urbano e di coinvolgere i
cittadini creando forme di consenso e di partecipazione.
PROPOSTE SETTORIALI
Le proposte settoriali sono di facile
enunciazione ma di difficilissima attuazione come dimostra l’esperienza.
L’Amministrazione comunale e le Amministrazioni municipali devono assumere
l’impegno di applicare in maniera sistematica e rigorosa le delibere, i piani e
le normative integrandoli, dove serve, con i regolamenti di attuazione e con
Piani quadro e Progetti ad hoc. In questo quadro è indispensabile la
reintroduzione della figura di alto profilo culturale dell’ Assessore al Centro Storico con pieni poteri di
coordinamento, indirizzo e controllo.
1.BENI CULTURALI
Il Centro storico deve ripristinare il
vincolo paesaggistico, vincolo che
hanno tutti gli altri comuni del
Lazio. Il vincolo deve essere imposto
dalla Regione Lazio o dal MIBACT.
Devono essere ripristinate le Norme
Tecniche del Piano Regolatore Generale del 1965 (Zona A) ed attuare il Piano di Gestione dell’UNESCO per il Centro Storico di Roma, le proprietà
extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le mura in
quanto Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Va precisato che l’Unesco non ha alcun potere di imporre norme prescrittive, ma
ha solo poteri d’indirizzo.
2.ARCHEOLOGIA
Predisporre per l’Area Archeologica Centrale un piano
unitario e coerente, realizzabile con finanziamenti e tempi certi, che ne
ridisegni l’accessibilità, la leggibilità e le sistemazioni a verde, evitando
che si creino delle cesure o dei vuoti all’interno delle mura aurelianee.
3.VERDE STORICO E VERDE CITTADINO
Predisporre per ogni villa storica e parco pubblico
del Centro storico di Roma un
Programma di intervento che preveda almeno le seguenti fasi:
-
formare
professionisti, tecnici e giardinieri altamente specializzati in interventi di
valorizzazione, restauro, manutenzione, cura e difesa del verde storico
(attraverso l’ARPEG-Accademia di Restauro di Parchi e Giardini
dell’IRViT-Istituto Regionale per le Ville Tuscolane che ha già avviato i
relativi corsi in collaborazione con le Università di Roma 1 e Roma 2);
-
stabilire sulla
base della Carta italiana dei giardini
storici (1981) e della Carta per la salvaguardia dei giardini
storici (1982) gli usi compatibili;
-
introdurre nel
sistema della tutela paesaggistica del Centro
Storico: le ville storiche, i parchi pubblici, le alberate, le sistemazioni
a verde e nelle residenze storiche private;
-
completare il
rilievo delle essenze vegetali presente nella villa storica o parco pubblico;
-
redigere per ogni
villa storica o parco pubblico un Progetto di restauro, assetto e utilizzo
completo di piano economico, crono programma, e
piano di monitoraggio e manutenzione;
-
prevedere per
ogni villa storica o parco pubblico di maggiore importanza la nomina di un
direttore;
-
applicare per
ogni altra esigenza il Regolamento del
Verde urbano di Roma.
4.EVENTI CULTURALI
Per evitare eccessiva pressione e concentrazione di
attività nel Centro Storico, nel quale dovrebbero essere riservati soltanto
eventi di altissimo profilo culturale, occorrerà avviare per l’Area
Metropolitana di Roma una Progettazione
Culturale, sulla base dell’esperienza francese dell’Ingénierie
Culturelle, che crei un coordinamento, un’integrazione e sinergie
tra le seguenti attività:
-
Visite guidate a
musei, giardini storici, orti botanici e aree archeologiche.
-
Escursioni
organizzate in siti e/o monumenti di interesse storico-artistico o naturale.
-
Stagioni di cure
termali.
-
Festival di
teatro, musica, danza, poesia e cinema.
-
Grandi
spettacoli: concerti, opere liriche, ecc.
-
Mostre d’arte.
-
Esposizioni
vivaistiche.
-
Esposizioni,
fiere campionarie e mercati.
-
Sport
tradizionali e agonistici in luoghi circoscritti.
-
Sport
tradizionali e agonistici in ambienti storici o naturali.
-
Rievocazioni
storiche.
-
Sagre e feste
patronali.
-
Esposizione e
vendita di prodotti alimentari tipici.
-
Cicli di
conferenze, convegni e corsi di formazione.
-
Eventi virtuali.
5.LEGALITÀ
Assumere
formalmente e pubblicamente impegni tra le Amministrazioni comunale, municipali
e i cittadini per l’attuazione di leggi, normative, delibere e regolamenti di
attuazione, applicando con continuità e rigore i relativi controlli e
provvedimenti sanzionatori.
Creare
per ogni diritto tutelato uno sportello
unico al quale il cittadino si può rivolgere per ottenere, senza ulteriori
passaggi, l’applicazione della normativa ed il riconoscimento dei suoi diritti.
6.RESIDENZA E TRAFFICO
Attivare
un sistema di incentivi fiscali e normativi, in concomitanza dell’auspicato
ripristino della tutela paesaggistica del Centro
Storico, che favoriscano la residenza e le attività ed i servizi ad essa
collegati. Adottare criteri di equità nella revisione dei canoni della ZTL per
i residenti.
Redigere
un piano del traffico che regolamenti in modo risolutivo il traffico pubblico,
privato commerciale e turistico ed il sistema dei parcheggi interrati al Centro Storico.
7.TURISMO
Disciplinare
la presenza turistica regolamentando:
-
l’ingresso e la
sosta dei Pullman che debbono parcheggiare fuori dal Centro Storico, come avvenne in occasione del Giubileo del 2000;
-
la compensazione
per l’uso anomalo delle risorse e dei servizi offerti dalla città con
l’introduzione di forme di tassazione anche per i turisti che non pernottano;
-
il proliferare
delle attività di ricezione turistica extra-alberghiera, B&B, Case Vacanze
con il controllo del numero e della legittimità attraverso verifiche continue e
rigorose sul rispetto delle regole.
PROPOSTE
TRASVERSALI
8. Archeologia/Arredo
urbano/Turismo: informazioni
Oltre agli abituali cartelli informativi
già esistenti accanto ad alcuni monumenti - per altro scarsi e facilmente
oggetto di vandalismo - realizzare, ovunque sia possibile, in prossimità di
siti archeologici o storici un sistema informativo composto da disegni
assonometrici, simulazioni in 3D o plastici, eventualmente accompagnati da
audio in più lingue, che consentano la piena comprensione del monumento ed il
raffronto tra lo stato originario dell’area e quello attuale. Il sistema
informativo deve essere protetto dagli atti di vandalismo creando dei manufatti
appositi o individuando delle sedi preesistenti, per esempio la vetrina del
civico 36 di piazza di Pietra dove è stato sistemato il plastico del tempio di
Adriano i cui ruderi sono visibili sul lato opposto della piazza.
Un sistema simile dovrebbe essere sempre
adottato per tutti i lavori in corso - oggi avviene solo saltuariamente -
realizzando cartelli esplicativi, finestre nella recinzione di cantiere e, dove
possibile, punti di osservazione sopraelevati.
9.
Archeologia/Arredo urbano/Turismo: pavimentazionI
Utilizzare la pavimentazione per rendere
leggibili le vicende urbanistiche del centro storico.
Adottando, per esempio, il criterio che
tutte le strade e le piazze, esistenti al momento dell’Unità d’Italia, devono
essere pavimentate in sampietrini mentre tutte le strade e le piazze, realizzate
in epoca successiva, potrebbero essere pavimentate con asfalto. Questa
sistemazione deve essere attuata progressivamente in base ad un piano di
manutenzione straordinaria della pavimentazione urbana e criteri di indirizzo
certi.
In alcune aree significative deve essere
inserito nella pavimentazione un cordolo a raso, con materiali e colori
differenti, che disegni il contorno degli edifici e dei monumenti demoliti in
modo da ricostruire il tessuto urbano andato perduto, per esempio la sagoma
dell’Arco di Portogallo a via del Corso.
10.Arredo
urbano/Economia e modernizzazione: manutenzione
Creare un sistema di manutenzione
continua così organizzato: un gruppo di sponsor (almeno cinque o più) fornisce
degli automezzi attrezzati (tipo IVECO APS 190 dei Vigili del fuoco) le cui
fiancate possono essere liberamente utilizzate per scopi pubblicitari; a capo
di ogni automezzo è posto un architetto estratto a turno da un albo di
volontari costituito presso l’Ordine; ogni automezzo trasporta una squadra
(composta da 5 operai specializzati uno dei quali abilitato alla guida,
selezionati tra i disoccupati e quelli in cassa integrazione, con le seguenti
competenze: muratore, marmista, fabbro, fontaniere, giardiniere), e tutte le
attrezzature e i materiali necessari agli interventi.
L’architetto e la sua squadra sono
operativi durante una settimana di 6 giorni lavorativi di 8 ore ciascuno.
L’architetto per le prestazioni fornite riceve il compenso simbolico di 1 €
mentre gli operai sono pagati in base al contratto nazionale di categoria.
L’architetto, a suo insindacabile giudizio, stabilisce dove, come e quando
intervenire per effettuare riparazioni di sola manutenzione ordinaria sulla
proprietà pubblica con l’assoluto divieto di introdurre delle modifiche alla
situazione preesistente e di estendere tale intervento alle proprietà private.
Gli interventi, a seconda dei luoghi e delle circostanze, possono riguardare:
ripristino di cigli, sistemazione di pavimentazioni, saldatura di recinzioni
metalliche interrotte, sblocco di caditoie, ripristino di fontane pubbliche,
rimozione di barriere accidentali, ecc. Compito dell’architetto è anche quello
di raccogliere le informazioni che consentiranno all’amministrazione di
programmare i successivi interventi di manutenzione straordinaria.
Ampliare
e differenziare l’offerta turistica, proponendo itinerari e siti che non rientrino
nella routine degli operatori
turistici e consentendo la conoscenza dei molteplici beni culturali e
ambientali presenti nella città.
Disciplinare
la presenza del Turismo giornaliero,
che non porta alcun beneficio economico alla città ma aumenta le condizioni di
pressione e consumo a cui è sottoposto il patrimonio storico ed archeologico
del Centro Storico. Di conseguenza
regolamentare l’ingresso e la sosta dei pullman fuori dal Centro Storico - come avvenne in occasione del Giubileo del 2000 -
ed imponendo forme di compensazione per l’uso anomalo delle risorse e dei
servizi offerti dalla città.
Regolamentare,
per gli aspetti di competenza comunale, il proliferare delle attività di
ricezione turistica extra-alberghiera quali B&B, Case vacanze, controllandone
il numero e la legittimità con verifiche continue e rigorose sul rispetto delle
regole per non svantaggiare le
attività
legittime.
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