Evasiva ed insoddisfacente è stata la risposta di Roma Capitale sulla questione sampietrini: "gadget".
Italia Nostra Roma non vuole sapere se tutto è nato nel 2012, piuttosto che nel 2013 o nel 2014 palleggiandosi, così, le decisioni da una Giunta all'altra, non vuole sapere se i sampietrini sono "veri" o"falsi", se vengono da depositi privati.
Italia Nostra Roma vuole invece sapere se rispondono a verità le dichiarazioni della dipendente dell'Arion Store che ha affermato: "...quelli rotondi sono del Pantheon, e richiamano la forma della chiesa, mentre molti di quelli quadrati vengono da Piazza di Spagna...." (da roma.repubblica.it 14.01.2015).
Una nota del Comune precisa: ".....Mescolare la proposta di Roma Capitale di un diverso uso dei sampietrini rimossi dalle strade di grande percorrenza con questi gadget è del tutto fuorviante....."
Italia Nostra Roma chiede chiarezza, che fino ad ora non c'è stata, e una risposta convincente ad una serie di domande pertinenti rimaste in sospeso "nel limbo dei Santi".
La decisione di smantellare i sampietrini nelle vie centrali e trasferirli nelle periferie, dovrebbe passare attraverso un dibattito culturale sull'identità di Roma dal '500 all'unità d'Italia, dibattito che non si è neanche affacciato dal Palazzo Senatorio.
Quali sono i criteri con i quali si smantella una strada e se ne lascia integra un'altra? Non può essere certamente una scelta "fatta in casa". Apriamo, quindi, questo dibattito, coinvolgiamo gli storici della città, l'Assessorato alla Cultura, la Sovraintendenza Comunale, la Soprintendenza Statale, l'Accademia di San Luca, l'Accademia dei Lincei perché "FUORVIANTE" sarebbe prendere decisioni sull'immagine della città di Roma consolidata in 500 anni di storia in modo autoreferenziale.
La critica dovrebbe sempre essere accettata e discussa quando si è in democrazia.
1 commenti:
Il vero problema dei sampietrini nel centro storico è la maestria della messa in posa
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