mercoledì 8 gennaio 2014

CHI SE NE FREGA DELLE TERME DI AGRIPPA, CALPESTIAMOLE PURE


Dopo l'Ara Pacis e la Nuvoletta di Fuksas sopra l'Unione Militare di via Tomacelli, a Via del Tritone angolo con via Due Macelli si interviene pesantemente sul Centro Storico di Roma con un nuovo centro commerciale (effettivamente mancava nel centro storico di Roma un altro enorme centro commerciale......) ovviamente sono venute alla luce delle eccezionali preesistenze archeologiche. La sagra dell'ovvio perchè l'acquedotto dell'acqua Vergine è ben visibile, da sempre, in via del Nazareno.
 L'ultima moda è quella dei pavimenti trasparenti sui quali i compratori distratti passeggiano tutti presi dai loro acquisti. Il centro commerciale si fa, forse con il famoso Piano Casa della Polverini, la Sovrintendenza, come sempre, tace come se non fossero fatti suoi e il pavimento trasparente da il contentino a chi si accontenta.
La valorizzazione del nostro patrimonio sta diventando sempre di più una mometizzazione dei beni.






COMUNICATO  STAMPA
08.01.2014

LA NUOVA RINASCENTE A VIA DEL TRITONE

VENGONO  ALLA LUCE LE TERME DI MENENIO AGRIPPA ECCEZIONALE SITO ARCHEOLOGICO BEN NOTO ALLA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA
ITALIA NOSTRA CHIEDE AL MINISTRO BRAY DI NON PERMETTERE DI
FARLE DIVENTARE LO SPOT PUBBLICITARIO DEL NUOVO CENTRO COMMERCIALE

Sta per arrivare nel Centro storico, con licenza del 22.02.2013, un enorme centro commerciale che, partendo da via Due Macelli, arriverà ad affacciarsi, con un largo fronte, su  via del Tritone conservando, sembra, solo la facciata dell’originale edificio come quinta di teatro mentre l’interno è stato interamente demolito. Sono state  portate alla luce le Terme di Menenio Agrippa con tutto il sistema idraulico dell’acquedotto dell’Acqua Vergine, già ben visibile a Via del Nazareno
Un sito archeologico di straordinaria valenza ben noto alla Soprintendenza Archeologica.
Non è stato un ritrovamento fortuito.
Risulterebbe che al piano terra metteranno un bel pavimento trasparente per ammirare
il sito archeologico, un bel richiamo pubblicitario per i clienti del centro che saranno però, specie i giovani, molto più interessati agli acquisti.
Come a via Giulia e in altri ben conosciuti siti archeologici sarà sempre più un affare proporre interventi che portino alla luce i reperti. Più saranno di valore più l’affare sarà proficuo e la Soprintendenza farà una bella e erudita pubblicazione.
Perché il MIBAC seguita a permettere questa “valorizzazione”?
Tra l’altro risulterebbe che nella Conferenza dei servizi è stato concesso (con il Piano Casa della Giunta Polverini ? ) un aumento di cubatura del 20% da aggiungere alle migliaia di metri cubi del complesso demolito.
Un altro intervento, dopo quello dell’Ara Pacis e dell’Unione Militare, che sconvolgerà i già compromessi equilibri storici-abitativi del Centro storico con una ulteriore grande attrattiva commerciale di cui non si aveva certo bisogno quando invece il centro sta perdendo man mano i suoi abitanti.
Anche questo ennesimo intervento invasivo dimostra che, come ha già denunciato Italia Nostra senza ricevere fino ad oggi ascolto da nessuna istituzione , il Centro storico di Roma è ormai privo di ogni tutela. Il Piano regolatore nel 2008 ha cancellato la tutela della zona A, nel 2009 la Giunta Regionale ha completato l’opera decidendo nel Piano Paesaggistico di eliminare qualsiasi tutela.

La mancanza di tutela è giustificata dal fatto che il Centro Storico di Roma è sito “patrimonio dell’Umanità “ dell’UNESCO. Ma l’UNESCO, in realtà, non impone tutele ma solo “linee guida” non prescrittive.   

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