Cerchiamo di chiarirci le idee e, nello stesso tempo, respingiamo le facili strumentalizzazioni:
Italia Nostra Roma dal settembre del 2009 aveva proposto, unica e sola, la costruzione di nuovi stadi per Roma per allontanare il degrado che settimanalmente produce ogni partita nel complesso monumentale del Foro Italico.
Ormai lo Stadio Olimpico è nel cuore della città e per di più è inserito nel sistema monumentale del Foro Italico che, ricordiamo, è vincolato dal Ministero dei Beni Culturali.
Coni Servizi Spa lo ignora totalmente!!!!
Respingiamo, quindi, tutte le strumentalizzazioni che etichettano la Nostra Associazione con "quelli del no". Nulla di più falso! Anche se fa comodo a molti conservare la trita e la trita etichetta.
Però.......Anche allora ci era ben chiaro che gli stadi dovevano essere costruiti nei luoghi giusti e senza devastanti "effetti collaterali". Non si è verificato allora e non si sta verificando adesso.
Ricordiamo che Rosella Sensi, allora presidente della A.S. Roma, aveva tentato di fare il giochino delle tre carte: aveva intenzione di comprare da un costruttore un terreno agricolo in Agro Romano, avrebbe costruito lo stadio e insieme allo stadio un nuovo insediamento abitativo, un nuovo quartiere per ripagarsi delle spese. Naturalmente i conti dovevano tornare e le palazzine da costruire servivano a questo. Intorno allo stadio, o agli stadi futuri, vanno bene ristoranti, negozi di merchandising, cinema ma nell'emendamento alla Legge di stabilità in discussione alla Commissione Bilancio della Camera passerebbe una vera e propria speculazione d'area con permute, espropri e, anche se non esclusa esplicitamente, palazzine, come al solito. Il tentativo del Governo è anche di "commissariare" le Soprintendenze e quindi il Ministero nel caso in cui piantassero grane. Inaccettabile!!!
Italia Nostra Roma, quindi, ancora una volta, sperando di essere ascoltata, ribadisce
STADI SI, SPECULAZIONE MAI
COMUNICATO STAMPA
15 settembre 2009
UNO STADIO SOLO: SENZA COMPROMETTERE
AREE DI PREGIO E DI AGRO ROMANO E SENZA VARIANTI DEL NUOVO PIANO REGOLATORE
Per restituire il Complesso
Monumentale del Foro Italico alla città nella completezza della sua
funzione è necessario che lo stadio del calcio trovi un’altra,
definitiva collocazione fuori dall’area vincolata. Questo sosteneva Italia
Nostra con un comunicato stampa del 13 novembre 2007.
Ma già allora la richiesta
poneva delle precise condizioni perché la nuova struttura non compromettesse il
territorio.
Italia Nostra conferma quelle richieste:
1) serve un solo
stadio per le due società della Roma e della Lazio per scongiurare fenomeni
speculativi di consumo di territorio
2) l’area deve essere di proprietà
pubblica
3) la nuova localizzazione non
deve compromettere aree di pregio storico, naturalistico o agricolo
4) l’area da individuare deve già
essere servita da collegamenti
ferroviari, metropolitana e da rete autostradale esistente.
Nulla di tutto ciò sembra
emergere dai primi dati confusi e approssimativi sulla localizzazione prescelta
di proprietà privata.
Al nuovo stadio servono
certamente servizi come ristoranti, palestre ed altre strutture collegate allo
sport ma non è accettabile che la sua costruzione sia collegata alla
edificazione di nuove residenze di esclusivo interesse privato.
Un progetto così
determinante per la città implica inevitabilmente un serio confronto
pubblico che fino ad ora è mancato.
A maggior ragione se il
progetto sarà in variante del nuovo Piano Regolatore, approvato nel
febbraio del 2008.
Italia Nostra ribadisce al Sindaco Alemanno la richiesta di
riconsiderare le scelte di un Piano Regolatore contestato da cittadini e
associazioni e per il quale anche lui a suo tempo espresse voto contrario.
COMUNICATO STAMPA
25 settembre 2009
RESTITUIRE IL FORO ITALICO ALLA
CITTA’ E DELOCALIZZARE QUINDI LO STADIO DEL CALCIO
Italia Nostra sostiene da
tempo che le partite di calcio non possono più trovare ospitalità dentro il
Foro Italico, che deve essere liberato da questa disastrosa servitù.
Per un nuovo stadio ben
venga ogni proposta, ma alla fine che siano le pubbliche autorità preposte
all’urbanistica e alla tutela, a garantire che il sito prescelto risponda a
tutti i requisiti del bene pubblico:
-
non deve compromettere aree di pregio storico, naturalistico ed agricolo
-
vi devono essere collegamenti ferroviari, autostradali, con possibili
agganci alla rete metro
Si comincia male però,
poiché ancora non si pubblica, e sono mesi che se ne parla, la localizzazione
esatta delle proposte in campo.
Il Sindaco ci assicuri la
partecipazione della pubblica opinione a questa complessa scelta, che interessa
l’intera città.
COMUNICATO STAMPA
2 ottobre 2009
TRE DOMANDE AL SINDACO E AL
GOVERNATORE
a proposito dei nuovi stadi del
calcio che esigono una risposta
Noi di Italia Nostra che
siamo fortemente interessati alla costruzione del nuovo stadio, poiché
operiamo nella prospettiva di riportare il Foro Italico e lo stadio
Olimpico alle proprie originarie funzioni e forme, abbiamo da fare alcune
domande al Sindaco e al Governatore.
1) Signor Sindaco, Signor
Governatore voi avete già fatto una ricognizione di tutto il nuovo
Piano Regolatore Generale, appena approvato, ed avete verificato che tra le
nuove e le vecchie immense aree edificabili non ne esiste nessuna ove
poter costruire uno stadio ed annessi?
2) E poi, se questi nuovi
stadi portano con se tanti impianti sportivi aperti al pubblico e servizi di
ogni genere, non dovrebbero primariamente essere concepiti per
riqualificare le periferie nel rispetto del Piano Regolatore Generale?
3) Oppure riqualificare le
periferie è uno slogan vuoto, da usare solo in campagna elettorale da entrambi
gli schieramenti politici?
Dalle cronache sembra che
sia Lei che il Governatore Marrazzo, a parità di responsabilità,
siate invece già schierati e decisi per uno stadio da costruire in deroga al
Piano Regolatore appena approvato, pronti a “far consumare nuovo agro romano”.
(Ci stupisce proprio Lei Signor Sindaco che è stato riconosciuto come un buon
Ministro dell’Agricoltura).
Da qualche anno ci sembra
inutile eleggere sindaci e governatori se poi chi decide sulla città sono gli
interessi privati.
4) l’area da individuare deve già
essere servita da collegamenti
ferroviari, metropolitana e da rete autostradale esistente.
Nulla di tutto ciò sembra
emergere dai primi dati confusi e approssimativi sulla localizzazione prescelta
di proprietà privata.
Al nuovo stadio servono
certamente servizi come ristoranti, palestre ed altre strutture collegate allo
sport ma non è accettabile che la sua costruzione sia collegata alla
edificazione di nuove residenze di esclusivo interesse privato.
Un progetto così
determinante per la città implica inevitabilmente un serio confronto
pubblico che fino ad ora è mancato.
A maggior ragione se il
progetto sarà in variante del nuovo Piano Regolatore, approvato nel
febbraio del 2008.
Italia Nostra ribadisce al Sindaco Alemanno la richiesta di
riconsiderare le scelte di un Piano Regolatore contestato da cittadini e
associazioni e per il quale anche lui a suo tempo espresse voto contrario.
COMUNICATO STAMPA
9.12.2013
IL NUOVO STADIO A ROMA: UNA SPECULAZIONE DI STATO
Gli
emendamenti alla Legge di Stabilità, proposti dal Governo in sede di
Commissione Bilancio della Camera, serviranno
a far costruire uno o più stadi a Roma
dando il via ad una strada in discesa e ben oleata per la speculazione.
Per
la prima volta, probabilmente nella storia della Repubblica, il Presidente del
Consiglio dei Ministri “commissaria” le soprintendenze con il chiaro, ma
inaccettabile, scopo di concedere profitti ai costruttori permettendo loro di
edificare come e dove vogliono.
Via
libera a tutto perché gli investitori siano soddisfatti e possano speculare con
la benedizione del Governo. Mettere a tacere le soprintendenze e permettere
“procedure d’urgenza” neanche fosse il terremoto del L’Aquila, servire i premi
di cubatura su un piatto d’argento ai costruttori è l’obbiettivo del
Governo. Poiché, ormai è chiaro, sono i
costruttori che dettano l’agenda dei politici. Il Governo sembra voler far di
tutto perché il piano economico-finanziario dei privati sia in equilibrio per
favorire la speculazione.
Intanto,
a Tor Vergata, nella fallimentare Cittadella dello sport, prevista per i
mondiali di Nuoto, cresce l’erba nelle strutture.
Ma
che importa! I cittadini hanno già pagato in solido gli errori clamorosi della
politica. Come sempre!
BASTA STRUMENTALIZZAZIONI GRATUITE
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