La vicenda è nota: per i campionati
mondiali di nuoto del 2009, nel "vuoto" progettato da Enrico Del
Debbio tra la Casa della scherma e lo stadio della palla corda, il Ministero
per i Beni Culturali diede il nulla osta per costruire il Centrale del Tennis.
Per chi non lo ricordasse, lo ricordiamo
noi:
IL COMPLESSO MONUMENTALE
DEL FORO ITALICO
E' VINCOLATO
Ha un doppio vincolo:
quello monumentale e quello paesaggistico. I due vincoli non impedirono l’intrusione di quella cubatura.
Il Ministero subì il
ricatto: “O si fa il centrale del tennis o saltano i campionati di nuoto”,
connessione ancora oggi oscura e bizantina.
Il progetto iniziale
(un vero orrore) fu cambiato, ridimensionato, ingentilito. Si ottenne che
l’altezza non superasse la casa della scherma e fosse smontabile. Ma sempre di
abuso di Stato si tratta. Il Ministero per i
Beni Culturali abdicò al suo diritto di veto e piegò la schiena al
ricatto.
Ora, è sorprendente sentir
dire al Presidente della Federazione Tennis,
Binaghi, che “ i sindaci di Roma sono contro il tennis”. E’ impressionante la
mancanza strutturale di cultura di alcuni dirigenti, la mancanza di umiltà nel
non avere la cognizione che con la costruzione del centrale del tennis si è
chiesto ed ottenuto un abuso. Uno degli abusi più clamorosi degli ultimi anni.
Non è opportuno
vantarsi di un gesto incolto, non è opportuno forzare le procedure e le leggi.
La costruzione del centrale del tennis è e rimane un abuso legalizzato dai
poteri dello Stato.
PS: contro l'abuso della costruzione del centrale del tennis si oppose Italia Nostra Nostra Roma e Fabio Rampelli a quanto ci risulta.
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